Emanuele Faraone*
L’ombelico d’Italia
Tra storia, innovazione e operatività, la questura di Rieti rappresenta il centro della sicurezza nel cuore della Sabina
Una città vivibile e a misura d’uomo, un’isola “felice” sotto il profilo legato all’incidenza di criminalità e reati. In effetti sì: la città di Rieti – capoluogo sabino alle pendici del monte Terminillo sulle sponde del fiume Velino, con una popolazione di circa 47mila abitanti – non annovera, di fatto, criticità di grande rilievo o alti profili di emergenze legate alla criminalità.
Ma guai ad abbassare la guardia ed a confermarlo sono le cronache locali e i brogliacci della questura che, nel tempo, hanno spesso smentito l’immagine di una città inattaccabile rispetto a infiltrazioni criminali. Questo soprattutto a causa dell’ampia esposizione del reatino con la confinante Sabina romana che – troppo spesso – fa del territorio reatino una terra d’arrembaggio e conquista per una microcriminalità corsara proveniente dal versante romano e dedita per lo più a truffe, rapine e “colpi” in uffici postali isolati o piccole filiali di banche. «Comunque Rieti rispetto ad altre realtà – esordisce il questore, Carlo Casini da due anni alla guida del palazzo di largo Graziosi – è sicuramente un’isola felice godendo di un tasso statistico, rispetto ai fenomeni criminali, fra i più bassi d’Italia. Rispetto a Milano e Roma, ed anche ad Ancona ed altre città del Lazio dove ho operato, non c’è neanche da discutere. Rieti, pur con i suoi problemi, rimane un territorio sicuro».
Tradizionalmente ritenuta il centro geografico d’Italia (per questo indicata come Umbilicus italiae), Rieti – tra le sue suggestive aree protette, i suoi gioielli architettonici, i siti archeologici e le impareggiabili attrattive naturalistiche – sembra una realtà svincolata dalle rilevanti problematiche che abbrancano altre città. Non è un caso quindi che la città di Rieti sia da anni saldamente “piazzata” ai primi posti delle classifiche in riferimento al basso tasso di delinquenza.
La conferma è dello stesso questore, Carlo Casini: «Lo stato della sicurezza a Rieti è buono sia per quanto riguarda l’ordine pubblico – nonostante la pesante crisi che sta investendo i vari settori industriali – che la sicurezza. Le maggiori criticità riguardano lo spaccio, il consumo di stupefacenti e i furti, specie nelle ville isolate in campagna e quindi di più difficile controllo nell’ambito delle normali attività di pattugliamento del territorio».
Ma risulta comunque costante la necessità di un “occhio” vigile sulla città attira un discreto numero di turisti con flussi apprezzabili durante tutto l’arco dell’anno, grazie a richiami storico-religiosi di grande valore, monumenti e luoghi d’interesse. Tra questi, da menzionare, il Cammino di Francesco, percorso religioso che si snoda lungo la Valle Santa e legato agli spostamenti nel reatino del poverello d’Assisi negli splendidi santuari di Greccio, Poggio Bustone, La Foresta e Fonte Colombo attraverso 80 km di grande fascino e spiritualità. Da ricordare inoltre l’estremo interesse suscitato dall’architettura religiosa come la magnifica