Claudio Ianniello
La polizia nella storia
È l’Ufficio storico a conservare la memoria, i documenti e i valori dei 160 anni dell’Istituzione
Nel corso dei suoi 160 anni di storia, la Polizia italiana ha subìto profonde ed importanti trasformazioni. Dall’istituzione del Corpo delle guardie di pubblica sicurezza nel 1852, alla nascita della Polizia di Stato nel 1981, i mutamenti ordinamentali dell’Istituzione ed il suo sviluppo sono andati di pari passo con la storia nazionale, essendone parte integrante, e rispecchiando ampiamente il divenire delle dinamiche sociali. Attraverso lo studio delle storie personali di donne ed uomini che hanno operato e che operano nella polizia, nel contesto degli eventi storici, dai Regni preunitari all’unificazione del 1861, dalla nascita della Repubblica nel 1946 fino ai tempi recenti, e grazie all’analisi dei documenti, è possibile ricostruire e comprendere aspetti fondamentali per il nostro Paese come, ad esempio, quello dell’evoluzione nel tempo della gestione della sicurezza dei cittadini e il profondo cambiamento del rapporto tra la pubblica sicurezza e la società civile. L’incremento degli standard di preparazione e formazione, richiesti sempre in misura crescente a tutti gli appartenenti al Corpo, rende oggi la Polizia di Stato italiana una tra le prime al mondo per professionalità ed efficienza. Proprio con le altre realtà mondiali tra l’altro, intercorrono continui scambi, aggiornamenti, collaborazioni, soprattutto attraverso la sigla di protocolli d’intesa per il reciproco ausilio, prevedendo anche l’istituzione di task force, e lo studio di metodiche operative e di indagine unitarie.
Oggi le innovazioni positive sono tangibili nella vita lavorativa dei poliziotti e nella percezione che la pluralità dei cittadini ha della polizia e del suo operato. Basti pensare al concetto di prossimità, col quale si intende la vicinanza alla collettività tutta tramite la presenza immediata e rassicurante di agenti di polizia e non solo fisicamente, ma anche attraverso un’accessibile e comprensibile comunicazione, un dialogo che diventa collaborazione fattiva e fiducia reciproca tra i cittadini e l’amministrazione della ps.
È bene ricordare che quelli che oggi appaiono ovvi ai “giovani poliziotti”, non sono concetti nati dal nulla, spontaneamente o grazie all’intuizione di un solo uomo, ma sono emersi a seguito di un’intelligente e critica speculazione intellettuale, che ha portato nel tempo all’ormai noto enunciato: essere tra la gente, per la gente e insieme alla gente.
Un ulteriore indubbio merito dei vertici dell’Amministrazione, è stato poi quello di aver molto puntato sull’aspetto formativo, riscoprendo e valorizzando sempre di più il fattore umano. In questo senso da alcuni anni a questa parte i corsi di formazione, per qualsiasi grado gerarchico, hanno raggiunto livelli di eccellenza e la promozione della cultura ha assunto un ruolo di primaria importanza tra le attività della Polizia di Stato. Ne sono un chiaro esempio le numerose e rilevanti attività svolte dall’Ufficio relazioni esterne e cerimoniale e, in particolare, dall’Ufficio storico della Polizia di Stato, il quale si adopera in una serie di prestigiose iniziative, svolte con rigore