Sandro Chiaramonti*

Strategie e prevenzione

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Territorio difficile per la presenza della criminalità organizzata, Savona il suo hinterland possono contare sulla collaborazione tra polizia e cittadini

Ogni provincia ha le sue caratteristiche e i suoi problemi. Ma forse, pensando a quella di Savona, non tutti l’associano a un territorio difficile per chi deve far rispettare la legge e vuole farlo – magari – senza perdere la fiducia dei cittadini, ricorrendo sì alla repressione, ma soprattutto alla prevenzione. Vuole farlo sperando che, quando un savonese vede quell’auto bianca e blu, tiri un respiro di sollievo invece di lasciarsi andare a un’imprecazione.
Non è facile, ma il questore Vittorino Grillo e i suoi reparti, i suoi uomini e le donne, spesso ci riescono.
Cominciamo dalle caratteristiche della provincia e dai problemi.
Ci sono il capoluogo e il suo hinterland, con il porto e il terminal crociere, ancora qualche industria e depositi di petrolio, la nuova zona della Darsena che comincia ad avere un notevole appeal turistico. C’è la Riviera – e che Riviera – che d’estate aumenta a dismisura le presenze, ricca di seconde case facile obiettivo dei ladri, con le spiagge e i budelli da controllare.
E c’è infine l’entroterra (in particolare quello della Valbormida), quasi una provincia nella provincia.
Pochi sanno, ad esempio, che quella di Savona è la zona più boscosa d’Italia.
E non sorprende più nessuno sapere che la prima emergenza anche in provincia di Savona è quella della criminalità organizzata, che si è saldamente attestata su un secondo livello difficile da far emergere. Proprio la lotta alla criminalità organizzata ha ricevuto nuovo impu

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01/03/2012