Mauro Valeri
Giubbe rosse
Famosi in tutto il mondo per le loro tradizionali divise, i mounties canadesi sono chiamati ad affrontare le nuove sfide della criminalità organizzata e del terrorismo
Combattere i traffici illeciti di whiskey, proteggere la ferrovia e pattugliare le grandi frontiere del Nord, questa la missione di quegli uomini che indossano una caratteristica giubba rossa e montano dei cavalli neri. Siamo nel 1919, anno di nascita della Royal canadian mounted police (RCMP). Da allora molto è cambiato. Le nuove sfide che la polizia canadese è chiamata oggi a fronteggiare si chiamano criminalità organizzata, terrorismo, spaccio di sostanze stupefacenti e crimini informatici. La divisa tradizionale ed i cavalli sono stati però mantenuti, anche se solo in occasione di eventi di particolare rilievo e di cerimonie pubbliche, prima tra tutte la “Musical Ride” eseguita da 32 poliziotti che in sella ai loro destrieri realizzano delle bellissime e complesse figure. Ora come allora le giubbe rosse (chiamate familiarmente dai cittadini mounties) rappresentano il Canada nell’immaginario di tutto il mondo. Diciannovemila, tanti i poliziotti che fanno parte della RCMP a cui si aggiungono circa 10mila impiegati civili. Di questi, circa 2000 lavorano a Ottawa, la Capitale, presso il quartier generale di Leikin Drive nr. 73. E non è un caso che la struttura sia sita in questo civico. Risale infatti al 1873 la decisione del Parlamento canadese di istituire la Polizia a cavallo del nord-ovest che diventerà, dopo qualche decenn
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