a cura di Anna Lisa Spitaletta
Immigrazione: al via il nuovo Centro di coordinamento
È nel segno della memoria che la Polizia di Stato ama contrassegnare la nascita dei progetti migliori. Per questo il Centro nazionale di coordinamento per l’immigrazione (nella foto in basso), inaugurato a Roma il 15 febbraio scorso dal capo della Polizia, Antonio Manganelli, porta il nome dell’agente ausiliario Roberto Iavarone, medaglia d’oro al valor civile. «Roberto aveva solo 20 anni quando è stato ucciso, mentre difendeva eroicamente passeggeri e impiegati all’interno dell’aeroporto di Fiumicino – ha ricordato il prefetto Manganelli – e dopo 30 anni, la sua memoria è viva e segnala la continuità della Polizia di Stato». Manganelli ha fatto gli onori di casa al Centro nazionale, presso la sede della Direzione centrale dell’immigrazione e della polizia delle frontiere al Polo Tuscolano, ricevendo il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri (nella foto sopra un momento del suo intervento) e i massimi rappresentanti in materia d’immigrazione in ambito internazionale. Integrazione e contrasto sono state le parole chiave del dibattito che si è svolto intorno al tavolo dei relatori, moderati dal prefetto Rodolfo Ronconi, direttore centrale dell’immigrazione e della polizia delle frontiere. All’analisi dei dati statistici, riportati dal direttore di Europol Rob Wainwright e dal direttore esecutivo di Frontex, Ilkka Laitinen, che registrano un aumento immigratorio inarrestabile in tutta Europa, è seguita una concorde linea operativa che opererà su entrambi gli aspetti. Integrare a pieno titolo gli i
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