Annalisa Bucchieri

La nostra scommessa

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Last bet, l’ultima scommessa. L’hanno chiamata così l’operazione condotta dalle Squadre mobili di Cremona, Brescia, Bologna, e coordinata dalla procura cremonese. Un business milionario di puntate clandestine, partite di calcio truccate, giocatori corrotti. Lo raccontiamo all’interno del primo piano di questo mese dedicato alla diffusione del gioco in Italia, alle forme di patologia che ha generato, al giro di illegalità che nascondono videopoker e slot-machine e casinò on line, alla risposta delle forze dell’ordine che si muovono su più fronti. Uno dei più spinosi, Calciopoli, per l’appunto.
Il giro delle scommesse sportive aveva raggiunto un tale livello di complessità da far insospettire i vertici della polizia che a giugno scorso hanno costituito un gruppo investigativo ad hoc per il monitoraggio del settore. «Nelle prime fasi delle indagini – ha spiegato il Capo della Polizia Antonio Manganelli al I° Seminario sulla legalità nello sport con il vertice della Figc – ci siamo resi conto che dietro molti bookmakers illegali e risultati truccati c’era la mano della criminalità organizzata. Inoltre ci ha colpito il coinvolgimento “internazionale” delle mafie e degli scommettitori. Le indagini partite da Cremona hanno infatti portato a scoprire che la testa pensante di un’organizzazione era a Singapore. Per cui abbiamo coinvolto l’Interpol al fine di avviare un percorso comune e contrastare in maniera più forte questo fenomeno. Le indagini non sono perciò finite e stanno portando a sviluppi estremamente significativi».
“Last bet” non sarà quindi l’ultima scommessa, ha solo scoperchiato la pentola dei cattivi bollori. Per quel meraviglioso sport che è il pallone non è che l’inizio. Ma forse l’ultima scommessa possibile è quella fatta da Manganelli stesso: «Colpiremo duro, proseguiremo sulla strada del rigore e faremo tutto il possibile per sanare questo settore, perché non ci va che venga inquinato». Dopo aver operato alacremente per debellare la violenza dagli stadi, il Capo della Polizia non ci sta: «In questi anni – ricorda – abbiamo chiesto alle società sportive di fare sacrifici e affrontare spese notevoli per le strutture di cui sono proprietarie per realizzare misure di controllo e prevenzione, come tornelli, telecamere, steward. Abbiamo fatto un lavoro importante anche con il tavolo tecnico dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive e il numero degli incidenti si è notevolmente abbassato. Ora le gare truccate demoralizzano tifosi e giocatori». Rilanciare il calcio pulito, ecco ciò su cui fare la prossima “puntata”. Una scommessa tutta da vincere.

01/03/2012