Federico Scotti*

Quando il pc si ammala

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Terrore di tutti gli utenti, i virus si diffondono a macchia d’olio e infettano i computer. E Internet purtroppo contribuisce

Oggi sarebbe impossibile concepire una vita senza computer, anzi, il nostro rapporto con “la macchina” è talmente intrecciato che spesso i confini tra un mondo e l’altro sono confusi, sbiaditi. Senza rendercene conto, usiamo i termini dell’informatica per descrivere le nostre azioni: “devo resettare la mia vita” o “oggi non mi sento connesso” mentre tendiamo ad attribuire ai computer un loro ecosistema (soprattutto con l’avvento di internet e dell’interconnessione) quasi biologico.
L’esempio perfetto di questa commistione di generi è il virus. In biologia un virus è un organismo molto semplice, completamente parassita, costituito da alcune strutture fondamentali e che utilizzano le cellule ospiti per replicarsi.
Mentre in campo informatico, fin dalla nascita dei computer, negli Anni ’50, si è teorizzato sulla possibilità di creare programmi in grado di replicarsi autonomamente, fino ad arrivare agli Anni ’80 con la prima definizione di virus informatico.
Come per la sua controparte biologica, il virus informatico, prolifera dove trova un ambiente adatto. Nel corso

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01/12/2011