Anna Maria Quarzi*

SUL DELTA DEL PO

CONDIVIDI

A Ferrara più sicurezza partecipata per migliorare la qualità della vita. Questo l’impegno della polizia di stanza a palazzo Camerini, simbolo di magnificenza del rinascimento italiano

Si dice che le origini di Ferrara risalgano al 754 d.c. quando il Re longobardo Astolfo, occupata la zona, utilizzò il nome “Ferrara” in un documento scritto in cui si citava la località come facente parte dell’Esarcato d’Italia. Dichiarata dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità (annovera numerosi simboli importanti tra cui il Castello degli Este, l’ arcispedale S. Anna) dove venne confinato Torquato Tasso dal 1579 al 1586 (la cui raccolta più completa di edizioni dell’Orlando Furioso è ospitata presso la Biblioteca Civica Ariostea) e la splendida Cattedrale di San Giorgio. Ferrara è dal XIII secolo importante centro ebraico e, durante le persecuzioni in seguito alle Leggi razziali emanate nel 1938 dal governo fascista, diviene protagonista di un eccidio ricordato dallo scrittore Giorgio Bassani nel romanzo “Il giardino dei Finzi-Contini” ( 1962 ) e in “Una Notte del ‘43” ( 1956 ).
La questura ha la sua sede nel cuore della città in Corso Ercole d’Este I°, la strada simbolo della magnificenza del rinascimento italiano, nel bel palazzo dei “Camerini”. Poco lontano, proseguendo verso le Mura, incontriamo la Caserma Bevilacqua, oggi sede logistica della Polizia di Stato, che nel febbraio del 1944 “ospitò” una parte degli ebrei ferraresi che fu inviata nei campi di concentramento nazisti.
Dal punto di vista della sicurezza Ferrara è una città in buona salute e la questura e le sue istituzioni si confrontano quotidianamente con il cittadino, nei problemi di ordine pubblico, nelle questioni legate all’immigrazione e all’integrazione, nell’attività di prevenzione e di contrasto alla criminalità.
«Il concetto di sicurezza partecipata deve continuare ad abbracciare temi importanti come ad esempio il contrasto al degrado sociale e all’emarginazione e, più in generale, mirare all’innalzamento della qualità della vita – afferma il questore Luigi Mauriello, da quasi un anno alla guida della questura di Ferrara. Fondamentale diventa la responsabi

...


Consultazione dell'intero articolo riservata agli abbonati

01/12/2011