Maurizio Masciopinto

Nel segno della solidarietà

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 Stefano e Domenico, poliziotto di quartiere a Savona il primo e addetto alla Scuola allievi agenti di Peschiera del Garda il secondo, una volta smessa la divisa insegnano ad andare a vela ai ragazzi che provengono da situazioni familiari difficili per aiutarli a ritrovare l’autostima e la rotta della legalità. Gli agenti Nanda, Violante e Manuel, in servizio al Reparto a cavallo di Roma, nel tempo libero, partecipano al percorso riabilitativo di ippoterapia per bambini e ragazzi con deficit psichici. Questi i due progetti premiati a San Michele Arcangelo 2011 sotto il segno della solidarietà nella splendida cornice del teatro comunale di Ferrara. Una manifestazione giunta alla 3^ edizione, voluta dal capo della Polizia Antonio Manganelli, per premiare con un riconoscimento lo spirito di abnegazione e di sacrificio dei poliziotti che continuano nel loro impegno civile anche fuori dei loro uffici, anche dopo le loro dure ore di servizio per dare sicurezza al sistema Paese e ai cittadini. Perché i valori per i poliziotti sono uno stile di vita e non un modello professionale. Perché la solidarietà va oltre la divisa. Solidarietà viene etimologicamente da “solido”, un punto fermo, non traballante, forte e saldo tanto da diventare ancoraggio e sostegno per i più deboli. Ma per essere solidi e solidali occorre essere uniti, coesi, non presentare vuoti, fratture, dislivelli emotivi e sociali. È questa la lezione più profonda della solidarietà: aiutare gli altri significa non far calare dall’alto il proprio intervento ma essere “insieme con la gente”. Un modello di prossimità che la polizia ha coltivato e sempre più fatto suo nell’ultimo decennio. I poliziotti del premio sono cresciuti professionalmente e si sono formati nella filosofia della prossimità che ha trasformato pure il loro privato. Anche senza la divisa continuano a interpretare il loro mandato istituzionale coniugandolo con la passione e l’altruismo. Loro sono un simbolo di una realtà molto più diffusa nell’Istituzione di quanto si possa credere. Dalla raccolta fondi per pozzi africani ai viaggi in motocicletta per portare aiuti nel Terzo mondo, dalle lezioni di sci per non vedenti alle immersioni guidate per diversamente abili offerte rispettivamente dai colleghi istruttori della polizia di montagna e dai sommozzatori della polizia del mare; sono decine e decine le iniziative di volontariato e di sostegno alle persone svantaggiate e sfortunate. Non è mai mancato quest’aspetto in polizia, è connaturato al lavoro dei suoi uomini e delle sue donne che quasi sempre si confrontano con realtà di dolore o di difficoltà. Un impegno che la Polizia di Stato onorerà sempre e comunque.

01/10/2011