Annalisa Bucchieri
Calcio salutare
Sicuramente il calcio fa bene alla salute. Non solo assunto insieme al latte fortifica le ossa ma anche quello somministrato negli stadi apporta benefici al sistema nervoso e al tono dell’umore. Purché rimanga uno spettacolo di sport sano. Dipende, infatti, dall’impegno di tutti non avvelenarlo. Giocatori e allenatori, dirigenti sportivi e tifoserie, sponsor e istituzioni. Ognuno deve fare la sua parte perché il pallone che vola sull’erba torni ad essere la magia che è sempre stata. Sicuramente gli scandali di giugno sulle scommesse e sui sabotaggi per pilotare le partite hanno contribuito molto a demoralizzare e sfiduciare i fedeli del calcio, traditi nei loro entusiasmi più schietti. Ma qualche buona notizia alle soglie della stagione 2011/12 c’è. E viene dal bilancio del campionato passato. Quasi azzerati gli scontri in serie A, nessun ferito grave e pochi episodi preoccupanti negli altri campionati. Insomma la tanto discussa tessera del tifoso già dal suo primo anno d’introduzione mostra effetti positivi. A illustrarli, nel primo piano che Poliziamoderna dedica all’argomento, il direttore del Cnims (Centro d’informazione sulle manifestazioni sportive) Roberto Massucci. I tifosi che la tessera ha allontanato dallo stadio sono quelli delle frange più estreme, nel complesso non si è registrato il calo delle presenze che si paventava (tra l’altro imputabili anche al frazionamento del calendario gare durante la settimana lavorativa). Inoltre l’impiego delle forze dell’ordine per la sicurezza degli stadi si è ulteriormente ridotto, con notevole ottimizzazione della spesa pubblica. Certo non basta. Il ministro dell’Interno Maroni allo Standing Committee, la commissione permanente sulla Convenzione europea sulla violenza e i disordini legati alle manifestazioni sportive, riunitasi a Roma nel giugno scorso, pur mostrando soddisfazione per i risultati raggiunti, non si è seduto a cantar vittoria e ha rilanciato nuove modalità per migliorare il “sistema tessera” nella stagione 2011/12. Prima di tutto il ministero passa la palla alle società di calcio: gestiranno in toto la tessera di modo che diventi un elemento di forte appartenenza ai propri colori. Inoltre verranno messi in campo più limitazioni e controlli nella vendita dei biglietti in trasferta e attivate banche dati per il riscontro dei daspo o altri elementi ostativi che pesano sugli spettatori. Infine un forte input è stato dato a percorrere la strada dell’acquisto degli impianti sportivi da parte delle società, perché possano in questo modo provvedere a migliorarne le condizioni strutturali e la qualità di confort, soprattutto del settore ospiti, spesso trasformato in una gabbia per motivi di protezione. Prendiamoci cura del calcio e il calcio si prenderà cura del nostro divertimento.