Luigi Lucchetti*

Se la separazione fa vittime

CONDIVIDI

Spesso alla divisione tra coniugi possono seguire false accuse di abusi riferite ai padri per penalizzarli riguardo all’affidamento dei figli

Nell’ambito del sempre più vasto e complesso universo delle separazioni coniugali e della frequente conflittualità genitoriale sull’affidamento dei figli minori che ne consegue, si assiste attualmente al progressivo incremento di due opposti fenomeni che affondano le loro radici nei mutamenti di ordine sociale e legislativo che hanno investito la famiglia e i suoi componenti. Da un lato si osserva l’aumento del numero di padri separati che, consapevoli del ruolo fondamentale che anche la figura paterna riveste nella vita dei figli e sinceramente interessati al loro armonico sviluppo, reclamano l’affido condiviso, il diritto/dovere cioè di frequentare con assiduità la prole, e la concreta possibilità di esercitare il ruolo genitoriale pienamente ed efficacemente.
Dall’altro si registra una epidemia di denunce nei confronti di ex mariti e padri degeneri accusati, fra l’altro, di maltrattamenti ed abusi sessuali sui loro stessi figli. Alcune di queste accuse sono purtroppo fondate come recenti e terribili fatti di cronaca confermano, ma molte di esse, spesso le più infamanti, si dimostrano, dopo un iter doloroso e certamente non breve, false o inattendibili.
Le denunce “false” costituiscono un’ampia gamma di resoconti non corrispondenti alla verità/realtà dei fatti che vanno dalle dichiarazioni menzognere sostenute dalla precisa volontà e finalità di danneggiare l’ex marito-padre, alle dichiarazioni erronee a causa dell’interpretazione distorta dei messaggi e/o dei comportamenti del minore, in alcuni casi corroborata da pareri molto superficiali forniti da

...


Consultazione dell'intero articolo riservata agli abbonati

01/06/2011