Antonella Fabiani
Musica dritta al cuore
Intrattenimento ma anche impegno sociale. Suono e ritmi esprimono i mutamenti del Terzo Millennio. A spiegarne il ruolo tra le nuove generazioni il sociologo Lello Savonardo
Luogo di aggregazione, di entusiasmi, di valori, di emozioni: la musica è sempre più lo spazio in cui i giovani si ritrovano a condividere e trasmettere il proprio universo. È la musica ad aver trasformato quasi in un solo corpo i tremila ragazzi presenti al concerto della legalità al Gran Teatro di Roma ed è stata ancora la musica ad aver veicolato i valori di questo concerto: rispetto, lealtà, amicizia, sincerità, amore, onestà, coraggio. “Uniti nei valori” è stato infatti lo slogan del concerto che i giovani hanno accolto con entusiasmo e partecipazione grazie a quel collante favoloso e misterioso che è la musica. Il linguaggio che più di tutti sa parlare al cuore di giovani e adulti soprattutto nella nostra epoca, più che mai è caratterizzata dai suoni anche grazie agli strumenti di diffusione tecnologica. E sono i suoni e i ritmi a raccontare non solo la nostra vita sociale, ma a condizionare, anche se non in modo razionale, i nostri percorsi, i nostri umori, le nostre esperienze.
«La musica contribuisce alla costruzione sociale individuale e collettiva della categoria dei giovani proprio per questa sua capacità di toccare le corde delle emozioni – spiega Lello Savonardo, docente di Comunicazione e culture giovanili presso la Facoltà di Sociologia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e Segretario generale dell’Associazione Italiana di Sociologia – perché oltre ad essere un elemento di intrattenimento nella vita degli adolescenti, assume un ruolo significativo nella costruzione di sé, della loro identità e nell’esprimere il loro impegno sociale, politico e culturale».
Protagonisti del mutamento
I ragazzi sono sinceri. Nell’esprimere il loro sgu