Antonio Manganelli
Per la crescita della società
Celebriamo anche quest’anno l’anniversario della Fondazione della Polizia, che compie 159 anni. Ricordare questa ricorrenza non vuole avere nulla di retorico, di scontato, di banale. Vuole essere, invece, un omaggio all’Istituzione, alle donne e agli uomini che lavorano al suo interno e che nel 2010 hanno conseguito risultati di straordinaria valenza, contribuendo così alla crescita della società.
Centocinquantanove anni di un’istituzione che nasceva prima ancora dell’Unità d’Italia, e trent’anni da una riforma lungimirante e coraggiosa (la legge 121 del 1981) che ha regalato assieme alla smilitarizzazione, modernizzazione, riconoscimenti sindacali e rimozione di ogni discriminazione di genere.
Nel corso del 2010 la Polizia di Stato ha operato incessantemente e con encomiabile abnegazione per rispondere ai bisogni della collettività e all’affermazione della legalità e quindi della democrazia stessa.
Tante le minacce sventate, le attività di prevenzione e repressione svolte in grandi città e in piccoli centri in difesa dei più deboli, i servizi di ordine pubblico assicurati nelle piazze e negli stadi.
Si pensi che lo scorso anno si sono svolte ben 9.896 manifestazioni pubbliche, vale a dire 27 al giorno, compresi sabato e domenica e solo in una percentuale minima di esse, circa il 2%, si sono registrati incidenti, nel corso dei quali sono rimasti feriti 146 operatori della Polizia di Stato (il 14,1% in più rispetto al 2009) ai quali va tutta la nostra riconoscenza per la loro dedizione.
Tra i risultati dello scorso anno, alcuni in particolare ci riempiono di soddisfazione. Si è riusciti a intensificare la lotta a grandi e piccoli spacciatori di droga, tanto che si evidenzia un aumento nei sequestri di cocaina (+1,38%) e di hashish (+11,48%) con 4.254 persone arrestate. In difesa dei più deboli anche l’attività tesa ad arginare il consumo di alcool tra i giovani, causa di un numero intollerabile di incidenti stradali, con decine e decine di vittime. Ben 24.700 le denunce per stato di ebbrezza alcoolica e 2.083 per stupefacenti e oltre 56.700 le patenti ritirate. Ancora in difesa dei giovani, il lavoro di prevenzione e repressione svolto dalla Polizia postale a caccia di orchi su Internet (monitorati 50 mila siti, 63 arresti e 585 denunce per pedofilia telematica).
Non minore l’attenzione dedicata a criminalità organizzata e terrorismo (interno e internazionale) grazie anche a un controllo del territorio svolto dalla rete del 113 (in tutta Italia 6.338 interventi al giorno, uno ogni 14 secondi). Quasi 12 mila gli arresti per mafia, con relativi sequestri e confische di beni per un valore di quasi 4 miliardi di euro. Grazie al lavoro dei nostri uomini e della nostre donne in divisa, molti latitanti d’annata sono stati catturati: tre nomi per tutti, Paolo Di Mauro, primula rossa del clan camorristico Contini; Giovanni Tegano, figura di primo piano della ‘ndrangheta di Reggio Calabria; Antonio Iovine, capo dei Casalesi.
Sul fronte della minaccia terroristica interna, eseguiti 9 arresti, di cui 3 appartenenti a formazioni marxiste-leniniste e 6 di area anarco-insurrezionalista; 21 arresti invece per terrorismo internazionale (di cui 4 fondamentalisti islamici). Sul versante dell’estremismo di sinistra, 48 i militanti arrestati e 1579 quelli denunciati. E sul tifo violento 164 gli arresti e 1.139 i denunciati, 2.180 i provvedimenti di divieto d’accesso alle manifestazioni sportive (Daspo) che segnano un aumento del 45,7% rispetto al 2009.
Intensa l’attività della Polizia Stradale che nel 2010 ha rilevato 70.500 incidenti (1.106 mortali con 1.213 vittime): 1.834 gli arrestati e 11.186 i denunciati. Senza contare poi i numeri fatti registrare dalla Polizia Ferroviaria: 974.903 controlli e ben 10.281 arresti.
Impossibile citarli tutti i risultati delle articolazioni che sono cuore e anima della Polizia di Stato. Uomini e donne che lavorano fianco a fianco e che fanno affidamento sulla collaborazione dei cittadini e delle istituzioni locali. C’è bisogno di un gioco di squadra, oggi. C’è bisogno di mettere a fattor comune le energie di tutti. È necessario che tutti contribuiscano al miglioramento delle condizioni di sicurezza del Paese, a cominciare dalle Amministrazioni locali. Ma questo non vuol dire che servano sindaci-sceriffi. Serve, invece, chi assume l’onere di rimuovere situazioni di degrado e di disagio sociale che possano favorire l’insorgenza o lo sviluppo di fenomeni devianti.
Noi, come sempre, continuiamo a fare il nostro dovere con crescente professionalità, con passione, con abnegazione. Rinnoviamo la nostra promessa, noi che siamo abituati a mantenere le promesse tutti i giorni, perché la polizia è figlia della Storia, del sacrificio fino all’estremo, dell’onore sposato con un giuramento.