Gianvarlo De Leo
Firenze, arte e orgoglio
Alla scoperta delle opere d’arte custodite nella questura di Firenze, ospite a sua volta di un complesso edilizio dalla lunga storia
Sulla parete di fondo della sala Fausto Dionisi della questura di Firenze si staglia una magnifica opera plastica, progettata da Oreste Ruggiero e donata alla Polizia di Stato dai titolari del marchio “I MIrabili”, che raggruppa un folto gruppo di artisti contemporanei. Di grandi dimensioni, è stata realizzata in strati sagomati di diverse essenze di legno, composti per delineare sinteticamente il profilo della città, reso immediatamente riconoscibile dalle citazione degli edifici che ne costituiscono le emergenze architettoniche. “Skyline Firenze”, (questo titolo dell’opera, ideata da Oreste Ruggiero) nelle intenzioni degli autori, vuole rendere omaggio a quegli edifici che hanno reso il capoluogo della Toscana una “città del mondo” . Ed è molto significativo che l’immagine restituita sia quella della città stessa intesa nel suo insieme, elevata ben oltre le particolarità dei tanti personaggi illustri, maestri o singoli capolavori che ne hanno affollato la storia. A dimostrazione di un fortissimo sentimento civico ancora presente tra gli artisti fiorentini contemporanei, un fiero orgoglio collettivo che viene da molto lontano ed era già ben percepibile secoli fa. Un senso di identità e di appartenenza ad una tradizione classica e artistica che ha svolto un ruolo fondamentale nella cultura figurativa occidentale.
Bastano alcune cifre per dimostrarlo: a Firenze, infatti, nel 1470, i pittori a capo di un’impresa erano 41, alle quali si aggiungevano 81 botteghe per intagli e sculture in legno, 51 per lavori in marmo e pietra e, ancora, 44 di oreficeria. A fronte di 70 macellerie. Se si pensa che le botteghe dei grandi maestri potevano dar lavoro fino a una ventina di persone ci si rende immediatamente conto dell’importanza del “fatturato” prodotto, sia in modo diretto sia con l’indotto. Nel loro complesso queste imprese costituivano, per struttura, una modernissima società commerciale, il cui prodotto era l’opera d’arte. Tale intensa produzione delle arti minori esprime in maniera evidente il raffinato modo di vivere dell’epoca, quando la grazia e