Cristiano Morabito
Obiettivo neve
Tutto esaurito nelle località sciistiche. Sui vacanzieri l’occhio attento dei poliziotti della montagna: chi sono, come e dove operano
Un Paese particolare il nostro dal punto di vista geografico. Caratterizzato da migliaia di chilometri di coste e da altrettanti chilometri di catene montuose, che lo accompagnano da nord a sud, fino ad arrivare nelle isole. Paesaggi mozzafiato che dalle Alpi del nord-ovest e delle Dolomiti che solcano tre regioni, si estendono verso la Toscana, il Lazio, l’Abruzzo e la Calabria, fino a spingersi in Sicilia, dove offrono dall’alto dell’Etna il panorama suggestivo di un manto bianco che all’orizzonte confina con il mare.
È proprio nel mese di marzo che tutte queste località registrano quello che in gergo turistico viene definito come il “tutto esaurito”. Le settimane bianche a ridosso della primavera consentono di godere di sole, giornate più lunghe, temperature miti e piste da sci perfettamente innevate. Quindi sciatori di ogni livello, dal principiante al “classe oro”, e di ogni età che, sci e scarponi al seguito, sono pronti ad una pacifica invasione delle piste. Migliaia di persone che si riversano nelle principali stazioni sciistiche, da nord a sud.
Un vero e proprio popolo che si sposta, come in occasione dei puntuali esodi estivi, durante i quali la Polizia di Stato intensifica i controlli. E così come avviene sulle strade di tutta la Penisola, anche sulle aree sciabili la sicurezza è garantita dagli operatori della polizia di montagna.
Una specialità nata in occasione dei Giochi olimpici invernali di Cortina nel 1956 e che da allora vigila sulle piste di tutta Italia contando, dati alla mano aggiornati allo scorso febbraio, più di 250mila interventi (265.026, per l’esattezza).
La polizia di montagna fa base presso il Centro di addestramento alpino, di stanza a Moena presso la caserma intitolata a Giuseppe Moschitz, il poliziotto grande promessa dello sci nazionale tragicamente scomparso nel 1954 per un incidente durante una gara a Folgaria. Ma chiamare “caserma” il quartier generale degli sciatori della Polizia di Stato è sicuramente riduttivo. Situata all’inizio della Val di Fassa con i gruppi dolomitici Catinaccio, Sassolungo, Monzoni e Latemar a far da sfondo e con un’estensione di oltre 18mila metri quadri, la “Moschitz” è il fulcro di tutta l’attività di montagna della Polizia di Stato. Qui, sotto il comando di Andrea Salmeri, si svolgono tutte le attività addestrative, di specializzazione e di aggiornamento (in estate e inverno) non solo del personale di polizia, ma anche di enti esterni come il Soccorso alpino e speleologico. Qui si allenano anche i campioni degli sport invernali delle Fiamme oro che tante medaglie hanno portato e portano allo sport italiano. E Moena, negli anni, è diventata anche un punto di riferimento per le polizie di tutta Europa, soprattutto dell’Est, che qui vengono a studiare il nostro m