a cura di Anacleto Flori

Pen for cec

CONDIVIDI

Roma. “PENforCEC” ovvero una comunicazione comune europea per la gestione delle emergenze; questo il progetto promosso dalla prefettura di Roma (in collaborazione con il Dipartimento della Protezione civile, l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e la partecipazione di due capitali europee, Lisbona e l’Aia) e presentato alla Sala Pastorelli del comando provinciale dei Vigili del Fuoco lo scorso 14 gennaio. Il progetto intende promuovere una comune strategia comunicativa che superi le barriere linguistiche attraverso l’uso di supporti tecnologici in grado di utilizzare messaggi multimediali basati su una mappatura di simboli (pittogrammi). Per testare la rete di comunicazione messa a punto è stata organizzata una specifica esercitazione presso l’aeroporto romano “Leonardo Da Vinci”, alla presenza del prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro e del questore Francesco Tagliente. In una sala messa a disposizione da Aeroporti di Roma Spa è stato riprodotto lo scoppio di un ordigno presso il terminal per le partenze, con tanto di finti passeggeri e il pronto intervento dei mezzi di soccorso. Il funzionamento della sala di controllo della Rete di prossimità PENforCEC è stato testato con l’invio dei messaggi sui display dei cellulari connessi alla rete, interni ed esterni all’aeroporto, come ad esempio la stazione di Roma Termini; gli hotspot hanno inviato messaggi e pittogrammi per guidare le persone coinvolte verso le zone più sicure, utilizzando quattro lingue comunitarie, italiano, inglese, portoghese e olandese. Il progetto ha la durata di due anni, durante i quali sono previsti quattro incontri con l’elaborazione di tre workshop di confronto tra i partner europei. L’ultimo meeting di lavoro si svolgerà a Roma con la simulazione finale di tutte le soluzioni informative e tecnologiche messe a punto nell’ambito del progetto.
Anna Lisa Spitaletta

Un monito per il futuro
Trieste. «Giovanni Palatucci è un importante esempio di amore fraterno spinto fino al sacrificio della propria vita, oltre a essere stato un valido funzionario di Pubblica sicurezza, che già allora aveva fatto del dialogo e del reciproco rispetto un momento fondamentale nel rapporto con i cittadini. La Polizia di Stato desidera ricordarlo così come tutte le vittime dell’olocausto. Allora chi perse fu comunque l’umanità tutta. Un monito per il presente e per le generazioni future». Queste le parole con cui il questore Giuseppe Padulano ha presentato le manifestazioni che si sono svolte a Trieste per ricordare la figura di Giovanni Palatucci, il funzionario di Pubblica sicurezza che salvò la vita a più di 5 mila ebrei, e inserite nel ricco programma delle celebrazioni per il Giorno della Memoria. In particolare l’associazione “Giovanni Palatucci” ha organizzato all’interno della locale Casa circondariale, in collaborazione con la questura, una cerimonia di deposizione di una corona ai piedi della lapide che ricorda la prigionia di quello che è stato definito il “Giusto tra le Nazioni”. Per ricordare il sacrificio dell’ultimo questore di Fiume, sempre nella città alabardata si è svolto pres

...


Consultazione dell'intero articolo riservata agli abbonati

01/02/2011