Mauro Valeri
Interpol & Europol
I capi delle due organizzazioni internazionali a confronto sui temi della conferenza Euro-Africana
Ronald Noble, 55 anni, statunitense è il segretario generale dell’Interpol da novembre 2000, recentemente riconfermato per il terzo mandato quinquennale. Tra i suoi precedenti incarichi quelli di direttore del Secret Service e del Servizio dogane statunitense. Professore alla New York University School of Law.
Rob Wainwright, dirige l’Europol dall’aprile 2009. È gallese, 43 anni, e ha alle spalle, tra gli altri, un incarico di Responsabile internazionale del “National Criminal Intelligence Service (NCIS)” e di capo della sezione internazionale dell’Agenzia per il contrasto del crimine organizzato del Regno Unito(Soca).
I rappresentanti delle forze di polizia africane si sono seduti intorno a un comune tavolo di lavoro per discutere, con i capi delle polizie europee e delle maggiori organizzazioni internazionali, delle più gravi minacce criminali e delle misure di contrasto da adottare. Quali sono le vostre considerazioni al riguardo?
Noble
Alcune tra le operazioni di maggior successo dell’Interpol hanno avuto un esito positivo grazie alla collaborazione tra le forze di polizia. Ad esempio l’operazione “Infra-Red”, che ha interessato 50 operatori di polizia da 29 Paesi di tutti i continenti, ha reso possibile localizzare o arrestare più di 160 latitanti tra i massimi ricercati. Tutto questo dimostra che ancora oggi non c’è alternativa a un’attività di polizia svolta fianco a fianco. Per l’Interpol e le forze di polizia di Paesi europei e africani, l’iniziativa di Napoli – che testimonia il grande impegno del capo della Polizia Antonio Manganelli nella collaborazione internazionale di polizia – rappresenta una grande opportunità per rafforzare la capacità collettiva di combattere reati complessi, come il terrorismo, l’immigrazione clandestina e il traffico di droga, che ci colpiscono tutti e che ognuno può contrastare con la specificità del proprio contributo.
Wainwright
Al fine di evidenziare l’importanza di questa area del pianeta per la sicurezza europea, Europol ha prodotto una speciale valutazione della minaccia rappresentata dalla criminalità organizzata nell’Africa occidentale (OCTA-WA), che viene integrata con specifici “avvisi di minaccia”. L’immigrazione clandestina, il traffico di esseri umani, i cartelli della droga, le frodi organizzate, la produzione di beni illeciti, la distribuzione di euro contraffatti, la corruzione e il riciclaggio di denaro sporco – sono i fenomeni attuali presi in esame nella valutazione. L’Africa, e in particolar modo quella occidentale, viene sfruttata da una ampia gamma di reti organizzate che approfittano della collocazione geografica, ma anche delle vulnerabilità delle autorità e delle forze di polizia della regione. Il ruolo e le competenze avanzate di Europol assicurano che le specifiche esigenze operative degli Stati membri siano soddisfatte.
La lotta alla criminalità internazionale per essere efficace richiede un’azione sinergica. Già nel 2001, è stato stipulato un accordo di cooperazione operativa tra Interpol ed Europol. Qual è oggi secondo voi il livello di collaborazione esistente tra le forze di polizia dei diversi Paesi?
Noble
Il Programma di Stoccolma 2010-2015 prevede una cooperazione rafforzata con l’Interpol. L’attuale strategia per la sicurezza dell’Unione Europea riconosce pertanto che le minacce ai suoi cittadini e alla collettività possono provenire da lidi ben lontani dai propri. In questa dinamica, l’Interpol mette in collegamento l’Europa con il resto del mondo. Allo stesso modo, una recente decisione del Consiglio europeo consente alla task force della Ue di sfruttare il raggio d’azione dell’Interpol per contrastare la pirateria al largo del Corno d’Africa. La collaborazione tra Interpol ed Europol ha consentito di stabilire un collegamento tra un certo numero di casi e alcuni soggetti sulla base del Dna, delle impronte digitali e dell’analisi dei tabulati telefonici. La riunione che abbiamo organizzato a Bruxelles lo scorso settembre, in collaborazione con la Presidenza belga della Unione europea, ha sollecitato un’attività internazionale di polizia rispetto al sensibile incremento del traffico di stupefacenti nella regione. I consumatori europei di cocaina sono stimati in circa 12 milioni e ben il 25% dello stupefacente arriva nel vecchio continente dal Sudamerica transitando per l’Africa occidentale. Il pagamento delle reti criminali locali avviene con la cocaina e trasforma questi Paesi in luoghi di transito e di consumo. L’unica arma con cui contrastare efficacemente il traffico di droga e molti altri reati è la collaborazione transnazionale, intersettoriale e interdisciplinare.
Wainwright
L’Unione Europea, Europol e Interpol sono attivi in questo continente insieme a molte altre organizzazioni. Perché l’apparato internazionale di polizia sia ancora più incisivo, la nuova strategia di Europol prevede un maggiore coordinamento delle sue attività e un rafforzamento delle alleanze con partner fondamentali come l’Interpol. Europol e Interpol da più di dieci anni collaborano nella lotta alla criminalità internazionale. ma lo sviluppo di nuovi progetti per future azioni congiunte si avvarrà delle risorse di entrambe le organizzazioni. Un esempio della collaborazione contro il traffico di stupefacenti è il sostegno di Europol al Patto europeo di lotta al traffico internazionale di droga e alla criminalità grave nell’Africa occidentale che si articola principalmente in due tipologie di attività: soluzioni tecniche e comunicazioni protette cui si aggiunge l’analisi operativa.
Europol è stata incaricata di istituire una rete protetta per lo scambio di informazioni di polizia (SIENA) tra:
> MAOC-N (Maritime Analysis and Operations Centre – Narcotics) con sede a Lisbona, coordina le attività di intercettazione delle spedizioni di cocaina dirette in Africa occidentale e provenienti dall’America Latina e dai Caraibi;
> CeCLAD-M un’iniziativa francese che svolge – nel Mediterraneo - funzioni analoghe al MAOC-N e con sede nella base militare di Tolone ;
> Platformes Afriques – gli Ufficiali di Collegamento degli Stati membri della Ue distaccati in Africa occidentale.
La cooperazione italiana con gli Uffici che voi rappresentate è fondamentale nell’opera di contrasto alla criminalità transnazionale. Cosa potrebbe essere fatto per renderla migliore?
Noble
La globalizzazione della criminalità è una realtà del XXI secolo con la conseguenza che per quanto l’Italia e l’Interpol possano collaborare da vicino, i risultati dipendono anche dalla condivisione dell’intelligence e dall’utilizzo degli strumenti e delle risorse dell’Interpol da parte di tutte le Nazioni, Africa compresa. Questo aspetto riveste una particolare importanza nel caso dell’immigrazione clandestina o del traffico di droga, per i quali il coordinamento tra i Paesi e le regioni di origine, transito e destinazione assume un ruolo cruciale. In occasione della conferenza Euro-Africana di Napoli, vorrei esprimere il mio plauso al ministro dell’Interno Roberto Maroni e al capo della Polizia Antonio Manganelli per la loro vision e per l’impegno nel collaborare con l’Interpol e i suoi Paesi membri. E proprio sotto l’egida dell’Interpol, che nel 2009 l’Italia e la Nigeria hanno sottoscritto un importante accordo per rafforzare la lotta all’introduzione clandestina e al traffico di esseri umani e alla criminalità organizzata transnazionale.
Wainwright
Intendo massimizzare il contributo di Europol al Patto e ad altre iniziative sull’Africa. Europol continuerà a sviluppare le proprie competenze specifiche per diventare un partner operativo più assiduo. Ulteriori miglioramenti si realizzeranno con il supporto al lavoro di analisi che presteremo alle specifiche iniziative regionali. L’AWF sul traffico di cocaina ha costituito un sotto progetto (focal point) sui gruppi della criminalità organizzata in Africa occidentale coinvolti nel riciclaggio di denaro sporco e nel traffico di cocaina attraverso l’Africa. Disponiamo di analisti esperti per i singoli settori, di competenze peculiari e di strumenti di analisi allo stato dell’arte attraverso i quali forniamo analisi operative chiave e valutazioni strategiche. Inoltre, offriamo un accesso a distanza e flessibile (24/7) ai nostri dati. Europol sostiene le operazioni sul campo distaccando analisti ed esperti di polizia scientifica dotati di uffici mobili per l’accesso a distanza ai suoi strumenti e dati.