Loredana Lutta
Yakuza alle strette
GIAPPONE
Kenichi Shinoda uscirà di prigione tra qualche mese, ma per tornare a essere il numero uno della Yakuza dovrà faticare. Al vertice dell’organizzazione criminale giapponese si è infatti creato un pericoloso vuoto di potere dopo che negli ultimi mesi la polizia ha fatto saltare la catena di comando arrestando uno dopo l’altro i nuovi capi. A Takaharu Ando, il capo dell’agenzia nazionale di polizia del Giappone, questo successo è già valso il paragone con Eliot Ness della squadra degli “intoccabili”, gli investigatori che negli Anni Trenta incastrarono Al Capone a Chicago. Dal suo insediamento, poco più di un anno fa, la lotta alla criminalità organizzata giapponese si è intensificata: le indagini si sono infatti concentrate sul Kodo-kai, un gruppo strategico di circa quattromila membri al comando della Yamaguchi-gumi, l’organizzazione che raccoglie la gran parte delle gang della Yakuza e più della metà dei suoi affiliati stimati dalla polizia in circa 80mila. Al giro di vite collaborano anche le banche che negheranno conti correnti e prestiti a persone e società in odore di Yakuza.
Dopo prostituzione, traffico di esseri umani e droga, gioco d’azzardo ed estorsione, sono le infiltrazioni nella finanza e nelle costruzioni a rendere più temibile l’organizzazione a nove dita, come è chiamata la Yakuza p