Peppe Ercoli*

Il dialogo che premia

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In un territorio votato al turismo, Ascoli si guadagna la fiducia dei cittadini grazie al rispetto della legalità

 Il territorio piceno ha subìto negli ultimi anni una profonda trasformazione. Ascoli e Fermo dal 2004 sono due province dal punto di vista politico e amministrativo, pur continuando a essere unite da istituzioni rimaste in comune.
Come la questura di Ascoli che mantiene il controllo sull’ordine e la sicurezza pubblica non solo nel capoluogo Piceno, ma anche nel Fermano. Sarebbe però limitativo indicare questi due centri come i soli punti nevralgici di un territorio che comprende anche San Benedetto del Tronto, rimasta con Ascoli.
Ascoli e San Benedetto: un tempo città “nemiche”, nonostante siano divise da una trentina di chilometri. Magari per via di una rivalità calcistica che nel tempo è scemata (pur rimanendo comunque presente). Il “campanile” è sempre lì, ma proprio la nascita della provincia di Fermo e il conseguente ridimensionamento di quella ascolana hanno spinto le due città a ripensarsi come centri facenti parte di un unico, grande, territorio: il Piceno. Parliamo complessivamente di circa 214mila abitanti, cifra che sale in maniera significativa nel periodo estivo, quando lungo la Riviera delle Palme si riversano turisti provenienti da ogni dove. C’è crisi economica, il numero di presenze negli ultimi anni è calato, ma si mantiene comunque su livelli che fanno del turismo la maggiore fonte di guadagno rivierasca insieme alla pesca.
Ed è sul turismo che Ascoli e San Benedetto investono e sempre più si convincono che le antiche rivalità non sono utili. Ascoli vive attualmente una crisi occupazionale sul versante industriale (le conseguenze anche di una Cassa del Mezzogiorno che da tempo non c’è più). Nel ripensarsi come città turistica, ha quindi bisogno anche delle presenze vacanziere della costa. San Benedetto, per difendere e, perché no, incrementare le proprie quote di mercato, a sua volta deve poter offrire agli amanti del sole e del mare pure la cultura e le bellezze architettoniche di Ascoli, dei tanti borghi sparsi per il territorio, ma anche il fresco e la calma dei suggestivi paesaggi sui monti Sibillini.
In settanta chilometri, dalle montagne appenniniche al mare Adriatico, nella provincia di Ascoli c’è tutto per attrarre un turismo nel quale si è investito molto e i risultati cominciano davvero a vedersi. Soprattutto ad Ascoli, dove all’ombra delle “Cento Torri” si nota in maniera evidente la crescita del numero di presenze, molte delle quali straniere, per di più sparse per tutto l’anno e non limitate al solo periodo di primavera-estate. Anche per questo negli anni è stata migliorata l’accoglienza con alberghi nuovi, altri ristrutturati, e la nascita di una miriade di bed & breakfast, ultima

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01/01/2011