Giuseppe Franco*

Guida drogata

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Le recenti modifiche al codice della strada sono intervenute anche nel campo dell’accertamento della guida sotto l’effetto di stupefacenti

Guida drogata

Dal Rapporto “Italia 2010” dell’Eurispes emerge che il 15% degli italiani fa uso di psicofarmaci (più donne che uomini). In termini assoluti, circa nove milioni di persone.
Anche da questo dato occorre partire per comprendere le ragioni delle difficoltà a trovare una soluzione normativa che concili garanzie per l’utente, sveltezza delle procedure operative ed efficacia nell’attività di contrasto al grave fenomeno della guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e/o psicotrope. Difficoltà che la legge recentemente approvata, la n. 120 del 29 luglio 2010, nel modificare l’articolo 187 del cds, ha tentato di eliminare senza tuttavia riuscirvi del tutto.
Ma vediamo di capire il perché, esaminando alcuni aspetti chiave rispetto a questo tema: il modo in cui si determina lo stato di alterazione psicofisica dovuto all’assunzione di tali sostanze; l’impianto normativo prima dell’intervento del legislatore; le modifiche apportate dalla legge in questione; la differenza tra sostanze stupefacenti e psicotrope.

Determinazione e conseguenze dello stato di alterazione psicofisica
Nell’art. 187 cds, si parla di “alterazione”, cioè di uno stato (emotivo, euforico, depressivo, esaltante) che sconvolge, modifica o diminuisce le essenziali attitudini umane, fisiche o psichiche. L’assunzione di una sostanza psicoattiva (nel senso sia di sostanza stupefacente che psicotropa) comporta, infatti, entro un certo tempo, il passaggio del principio attivo nel circolo sanguigno, l’azione sul sistema nervoso centrale e dunque un periodo di temporanea disabilità alla guida. L’effetto sull’organismo varia a seconda del tipo di sostanza e in base alle condizioni individuali di chi ne fa uso.
La sostanza viene successivamente eliminata dall’organismo tramite metabolizzazione nel fegato o nei reni, un processo che può durare da poche ore ad alcuni giorni a seconda delle classi di sostanze. La positività in seguito ad analisi delle urine può pertanto avere un duplice significato: uno stato di “disabilità”, in cui si è sotto l’effetto della sostanza, oppure una condizione di eliminazione della sostanza senza più alcun effetto sul sistema nervoso centrale. Solo attraverso la presenza nel sangue della sostanza è possibile determinare l’eventuale disabilità alla guida.
È necessario subito chiarire che, per integrare il reato in esame, previsto e puni

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01/01/2011