Concetto Mannisi*

Vulcanica Catania

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Piena di vita ma anche di criticità, dal traffico di droga al “pizzo”, che la polizia affronta sia con azioni di contrasto sia lavorando per un cambio di mentalità della cittadinanza

Vulcanica Catania

In piazza Duomo c’è l’elefante in pietra lavica che trasporta un imponente obelisco egizio. Il simbolo della città di Catania è proprio questo e i turisti desiderosi di ammirare la cattedrale in cui sono custodite le spoglie di Sant’Agata, la dolce patrona, non possono sottrarsi al rito della fotografia rimanendo pur sempre a debita distanza dal monumento. È la prima di tante fotografie, perché da piazza Duomo, per chi ne ha voglia e tempo, può cominciare un tour della città in ogni direzione e sempre affascinante: puntando a nord c’è la via Etnea col suo barocco dichiarato patrimonio dell’umanità; verso est il caratteristico quartiere della Civita, con i suoi angolini suggestivi e certamente poco valorizzati; a ovest la casa museo di Vincenzo Bellini, ma anche il monastero dei Benedettini, le chiese di via Crociferi e il meraviglioso Odèon mai rilanciato come avrebbe meritato; quindi a sud l’imponente Castello Ursino, anch’esso museo e meta irrinunciabile per i visitatori.
Il suggestivo maniero, edificato su un promontorio di roccia sul mare, quando ancora il mare lambiva quell’area della città, nel lontano 1239, si trova nel popoloso quartiere di San Cristoforo, cuore pulsante della vecchia città. Tanti gli artigiani a San Cristoforo, tantissima la gente che vive onestamente, ma purtroppo non mancano le “mele marce”, visto che proprio in queste strade sono cresciuti i boss storici della criminalità organizzata cittadina. Una criminalità diversa da quella palermitana, come ricorda il questore Domenico Pinzello: «Fra Catania e Palermo ci sono, in tema di mafia, differenze abissali. A Palermo esiste da sempre una struttura piramidale e ogni famiglia ha la responsabilità di precise zone della città. A Catania, invece, c’è una situazione opposta: ci sono le famiglie appartenenti a cosa nostra, ma ce ne sono altre che sgomitano – di recente sempre di più – per ritagliarsi un posto al sole. Qui l’affare principale è sempre quello legato allo smercio di sostanze stupefacenti, ma raramente per la droga ci si fa la guerra: la richiesta è continua e c’è spazio per tutti. Anzi, non di rado ci siamo trovati di fronte a singolari alleanze: personaggi che sull

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01/11/2010