Giulia Soi

Tracce informatiche

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Dalla scena del crimine al cuore dell’attività giudiziaria. Un percorso da seguire grazie a una disciplina giovane ma già molto sviluppata: l’informatica forense

Tracce informatiche

 Lo scienziato Edmond Locard, vissuto a cavallo tra il XIX e il XX secolo e noto anche come lo Sherlock Holmes francese, è considerato uno dei più importanti pionieri delle discipline forensi. Dobbiamo a lui il celebre principio per cui “ogni contatto lascia una traccia”: ovvero – Locard sosteneva – quando nell’ambito di un crimine una persona entra in contatto con un oggetto o con un’altra persona, si può sempre registrare uno scambio di prove fisiche.
Sulla scia di tale affermazione, i moderni scienziati forensi (siano essi medici, biologi, chimici, ingegneri o psicologi) hanno affinato notevolmente le tecniche di individuazione degli eventuali scambi di prove e delle loro relative tracce, per poter ipotizzare sempre con maggiore esattezza le azioni che li hanno generati e di conseguenza i possibili colpevoli.
La ragione per cui citiamo tale teoria è che gli studi di Locard sono stati di ispirazione per tutta l’attività forense e criminologica, in uguale misura per le discipline più antiche e per quelle più moderne, come appunto l’informatica forense.

Tutto passa di qui
L’informatica forense è la disciplina che permette di analizzare le informazioni presenti in un qualsiasi sistema informatico – computer, telefoni cellulari, palmari, archivi cifrati, materiali informatici, sistemi di pagamento elettronici – per trovare elementi che risultino utili ai fini investigativi e nel procedimento penale.
Facendo leva sulla capacità delle macchine di riflettere l’operato dei soggetti che le utilizzano, essa reperisce nei sistemi informatici e nei dispositivi digitali tutte quelle informazioni che contribuiscono a mettere a fuoco i fatti e a risalire ai loro autori: individua in sostanza le tracce digitali lasciate inavvertitamente dai malfattori, siano esse vicine oppure lontanissime dalla scena del crimine.
Se si pensa all’elevata diffusione di oggetti, apparati digitali e sistemi informatici, non stupisce come questa disciplina sia facilmente diventata il cuore tecnico della polizia giudiziaria: essa ha infatti un ruolo fondamentale in tutte le indagini, sia per quelle condotte dagli uffici centrali sia per qu

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01/11/2010