a cura di Anacleto Flori
Missione Sicurezza
Tirana (Albania). L’asse Roma-Tirana contro la criminalità organizzata transnazionale batte un altro colpo. Con un viaggio lampo nel Paese delle Aquile, il capo della Polizia Antonio Manganelli ha infatti incontrato nelle scorse settimane il suo omologo albanese Hysni Burgaj (nel riquadro in alto) e il ministro dell’Interno Lulzim Basha, per consolidare la collaborazione tra i due Paesi e mettere a punto un piano d’azione comune per prevenire e contrastare reati gravi come la tratta degli esseri umani, lo sfruttamento della prostituzione, il traffico di sostanze stupefacenti e la criminalità transnazionale in genere. Nel corso dell’incontro il prefetto Manganelli ha sottolineato che l’obiettivo finale da perseguire è quello di impoverire le mafie: «L’impoverimento economico delle associazioni mafiose attraverso il sequestro dei beni– ha detto il capo della Polizia – è il filo conduttore delle attività del Dipartimento della pubblica sicurezza nei Balcani. L’obiettivo è quello di stroncare eventuali traffici delle associazioni criminali, sia nel senso degli investimenti nei territori dell’Albania che guardano all’Europa, sia nelle attività economiche in commerci illeciti».
Il capo della Polizia italiana ha spiegato che ci sono tutti i presupposti perché questo tipo di collaborazione vada avanti con successo. «Abbiamo una normativa molto simile e una comune volontà – ha poi proseguito Manganelli – e adesso spetta a noi mettere a disposizione dei colleghi albanesi la nostra esperienza». Il direttore della polizia albanese Hysni Burgaj ha confermato la volontà dell’Italia di sostenere la crescita professionale e arricchire le esperienze operative anche con corsi di informazione per gli agenti e i magistrati. Una cooperazione necessaria se si pensa che i beni sequestrati alle organizzazioni criminali in Albania ammontano solo a qualche milione di euro, mentre in Italia il valore è ormai nell’ordine di miliardi di euro.
A scuola sulla strada
-Alessandria. Tecnologia, informazione, pratica. Queste le tre parole chiave per la sicurezza su strada emerse con forza dal convegno che si è svolto presso la Scuola allievi di polizia. Un appuntamento che ha richiamato il pubblico delle grandi occasioni e che ha visto la partecipazione del senatore Michelino Davico, sottosegretario al ministero dell’Interno, assieme a rappresentanti del mondo dei motori, di aziende che si occupano di formazione, delle associazioni di familiari delle vittime della strada e di numerosi ragazzi. Madrina della manifestazione è stata l’attrice Maria Grazia Cucinotta, mentre a moderare il convegno è stato chiamato il giornalista sportivo della Rai Marino Bartoletti. Sul circuito della caserma “Cardile” gli istruttori di guida sicura dell’Audi hanno compiuto spettacolari giri dimostrativi assieme ai giovanissimi piloti del “Fuori giri” di Valmadonna impegnati in pista sulle minimoto (foto sopra). Ma, al di là della bella scenografia e dello spettacolo presentato, importantissime sono state le anticipazioni delle linee guida del “progetto alessandrino”’ sulla sicurezza stradale. Un progetto in cui rientra l’iniziativa “Guida sicuro” pensata per le scuole medie superiori nel corso dell’anno scolastico 2010-2011 ed organizzata in collaborazione con l’amministrazione provinciale, la Scuola allievi agenti e il Provveditorato agli studi.
Quella scuola tra i monti
Moena (Trento). La foto seppiata dei primi Anni ’50 ritrae gli allievi guardie che, scarponi ai piedi e zaini in spalla, escono in fila indiana dalla Scuola alpina per andare incontro a una delle tante giornate di addestramento e di lezioni all’aperto. Oggi al posto del vecchio edificio c’è un albergo, ma le attività di soccorso e di preparazione professionale della polizia di montagna continuano nella caserma “Giuseppe Moschitz” (così denominata nel 1975 in ricordo dell’atleta delle Fiamme oro morto durante una gara di discesa libera) che dalla metà degli Anni ’60 ospita il nuovo Centro di addestramento alpino della Polizia di Stato nonché lo storico Gruppo sportivo delle Fiamme oro del settore alpino. A ripercorrere i cambiamenti e le trasformazioni davvero epocali e a far rivivere le emozioni di oltre mezzo secolo di attività del Centro di Moena, ci ha pensato la bellissima esposizione fotografica che si è svolta dal 16 al 29 agosto presso il Teatro Navalge della cittadina trentina. «La mostra – ha sottolineato il direttore Andrea Salmeri – ha rappresentato un viaggio a ritroso nel tempo e nella nostra storia dal 1948 alla fine degli Anni ’60, ma anche un omaggio e un ringraziamento alla cittadinanza e alla amministrazione di Moena sempre vicina alla vita del nostro Centro». Infatti, grazie all’impegno e alla passione di alcuni operatori dell’ Ufficio affari generali, che negli ultimi due anni hanno svolto uno straordinario lavoro di scansione e sistemazione dei tantissimi negativi conservati nell’archivio storico del Centro, nel salone del teatro sono state collocate ben 40 gigantografie che hanno accompagnato i visitatori lungo un affascinante percorso della memoria in cui hanno trovato spazio spettacoli naturali mozzafiato, imprese eroiche, s