a cura di Anacleto Flori
Non berti la vita
Educare i giovani a divertirsi usando la testa. È questo l’obiettivo dell’iniziativa “Guido con prudenza” che anche quest’anno la Polizia di Stato ha messo in campo con l’arrivo dell’estate. Si tratta di un progetto nato sette anni fa dalla collaborazione fra la polizia stradale (diretta da Roberto Sgalla), la Fondazione Ania (Associazione nazionale italiana assicurazioni) e il Silb-Fibe (l’Associazione italiana imprese di Intrattenimento). Nei fine settimana di luglio e agosto le discoteche della riviera romagnola, del litorale romano, della Versilia e del litorale barese si sono fatte promotrici di una campagna di educazione stradale (e di buon senso) per cercare di contrastare il drammatico fenomeno delle cosiddette stragi del sabato sera. Gli incidenti stradali, infatti, oltre ad essere un’emergenza nazionale sono la prima causa di morte fra i giovani. «Abbiamo il dovere di fermare la strage che si sta consumando sulle nostre strade – ha affermato Sandro Salvati, presidente dell’Ania, nel corso della presentazione della campagna avvenuta a inizio estate presso l’Ufficio relazioni esterne del Dipartimento di ps – perché oltre 1.000 vittime all’anno tra i 18 e i 29 anni sono un tributo di sangue troppo alto da pagare per un Paese come il nostro che sta rapidamente invecchiando». Anche quest’anno quindi sono state promosse una serie di iniziative per sensibilizzare i giovani a non mettersi al volante dopo aver abusato di alcol o assunto sostanze stupefacenti. In discoteca, nell’angolo della sicurezza, i ragazzi hanno avuto la possibilità di conoscere la figura del “guidatore designato”, una pratica molto diffusa tra i giovani del Nord Europa. In pratica, all’interno della comitiva una persona decide di non bere perché ha il compito di riportare a casa gli amici in macchina. Fuori dai locali la polizia stradale ha incrementato i controlli e il Bob (così viene chiamato chi non beve) che a fine serata avrà rispettato l’impegno preso si sarò guadagnato biglietti omaggio per la discoteca. La campagna di sicurezza è continuata anche in spiaggia, con gli animatori che distribuivano i gadget di “Guido con prudenza” ai ragazzi che rispondevano in modo esatto ad un quiz sul codice della strada.
Elisabetta Sabbatucci
Mazza dei Gonfalonieri
Prato. “Quale segno di riconoscenza per la grande disponibilità dimostrata nei confronti della città di Prato nel contrasto all’illegalità nell’ambito del territorio”. Con questa motivazione il sindaco Roberto Cenni ha conferito al capo della Polizia Antonio Manganelli, nel corso di una seduta straordinaria del Consiglio comunale, la “Mazza dei Gonfalonieri”, emblema della città. Realizzata nel 1589 sotto il Granduca Ferdinando I de’ Medici e definita uno degli esempi più significativi dell’oreficeria italiana del tardo cinquecento, presenta sul pomolo dei motivi araldici, racchiusi da cartigli, con lo stemma del Comune di Prato alternato allo stemma dei Medici-Lorena. Il prefetto Manganelli ha sottolineato come: «Prato è sempre stata una realtà complessa in cui diverse etnie convivono già da diversi decenni. La