Giandomenico Protospataro*

Terza età al volante

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Anche se non si è più giovani, basta avere i necessari requisiti psico-fisci e la patente rimane valida. Ma con qualche limitazione

Nel 2018 saremo il Paese più vecchio d’Europa. Infatti, già oggi l’aspettativa di vita è di 78 anni per gli uomini e di 84 per le donne ed è sicuramente migliorata anche la qualità della vita. Con l’età, tuttavia, non si perde necessariamente la patente di guida.
La patente di guida può essere rinnovata senza limitazioni temporali se il conducente dimostra di essere ancora in possesso dei necessari requisiti psico-fisici. Anche per le patenti superiori che abilitano alla guida di veicoli per cui esistono limitazioni di età, con il superamento dei limiti stessi, non si perde automaticamente l’abilitazione alla guida. Infatti, oltre i limiti di età sopraindicati, il conducente che è titolare di patente di categoria C, CE oppure D o DE non perde l’abilitazione alla guida. La sua patente resta comunque in suo possesso, ma si riduce automaticamente la gamma dei veicoli che di fatto abilita a condurre, senza bisogno di particolari annotazioni sul documento. Infatti, se permangono i requisiti psicofisici richiesti, la patente posseduta rimane valida e può essere confermata con i limiti temporali collegati alle condizioni psico-fisiche del conducente.

Età massima nella guida solo per alcuni veicoli
Le norme europee in materia di patenti di guida non fissano limiti massimi di età. Ogni Stato membro, perciò, ha la massima autonomia nell’individuazione di tali limiti. In Italia le limitazioni sono previste solo per i titolari di patente italiana che guidano veicoli adibiti al trasporto di persone ovvero complessi di veicoli commerciali adibiti al trasporto di cose particolarmente pesanti.
La scelta operata dal legislatore italiano nell’imporre queste limitazioni, che, peraltro, sono presenti nel nostro Paese già dall’approvazione dal codice della strada del 1959, è evidentemente connessa alla difficoltà di guida ed alla maggiore responsabilità affidata al conducente che trasporta persone o che guida veicoli molto grandi. Per tutti gli altri veicoli, invece, non c’è un limite di età: basta che il conducente abbia la patente in corso di validità ed abbia i requisiti minimi richiesti per la guida dei veicoli che la sua patente abilita a condurre.

Guida di veicoli adibiti al trasporto di persone
Per la guida di autobus, autocarri, autotreni, autoarticolati, autosnodati adibiti al trasporto di persone, il conducente non deve aver superato 60 anni. Tuttavia, anche dopo il compimento di questa età, è possibile continuare a guidare ancora per 5 anni (fino al compimento del 65° compleanno) se le condizioni generali di salute e di idoneità psico-fisica lo consentono. Infatti, il conducente che ha compiuto i 60 anni, può conseguire uno specifico attestato di idoneità alla guida che, tuttavia, deve essere rinnovato anno per anno, attraverso una visita medica specialistica.
L’attestato ha validità di un anno a partire dalla data di rilascio ma il documento può indicare una più ridotta validità temporale. Durante la guida, l’attestato di idoneità deve essere portato a bordo dei veicoli insieme alla patente di guida.

Guida di v

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01/08/2010