Olivia Turchetti
Sulle tracce dei Narcos
La mappa dei grandi trafficanti e le rotte della droga. Le strategie e l’azione di contrasto degli investigatori
Se l’impennata nella vendita di droghe “furbe“su Internet e il boom delle pasticche via web sono due fenomeni che da poco segnano il panorama in ambito di stupefacenti, i dati appena pubblicati dalla Direzione centrale servizi antidroga (Dcsa)fotografano con precisione tutte le ultime novità legate al mondo della droga e del narcotraffico. I numeri relativi al 2009 parlano chiaro: sono state 23.187 le operazioni antidroga messe a segno dalla forze dell’ordine e dogane, l’1,59% in più rispetto al 2008. Gli interventi – che si riferiscono unicamente agli illeciti di carattere penale – hanno riguardato la cocaina (7.389 casi), l’hashish (7.204), l’eroina (3.845), la marijuana (2.391), le piante di cannabis (1.096) e le droghe sintetiche (167). Nel periodo di riferimento sono stati sequestrati 32.644 kg di stupefacenti, il 23,61% in meno rispetto al 2008. In particolare le forze dell’ordine hanno registrato un notevole incremento nei sequestri di marijuana (+211,75%) e delle droghe sintetiche (+15) mentre risultano in diminuzione l’eroina (-12,14), la cocaina (-1,34) e l’hashish (-43,74).
I monitoraggi attestano poi che i narcotrafficanti attivi in Italia si sono riforniti soprattutto presso il mercato colombiano per quanto riguarda la polvere bianca (transitata principalmente per il Venezuela, l’Africa e la Spagna), si sono rivolti a quello marocchino per l’hashish (passato in particolare per la Spagna e l’Olanda) a quello olandese per le droghe sintetiche. I numeri permettono anche di fare il punto sui gruppi criminali maggiormente coinvolti nei grandi traffici in Italia. Per la cocaina in prima linea c’è la ’ndrangheta, seguono la camorra e le organizzazioni albanesi, colombiane, dominicane, marocchine e spagnole. Per l’eroina imperversano la criminalità siciliana, pugliese e campana, insieme ai gruppi albanesi, tunisini e marocchini, mentre per i derivati della cannabis spiccano la criminalità laziale, pugliese e siciliana, insieme ai gruppi marocchini, tunisini, spagnoli e albanesi.
E ancora numeri: in tutto nel 2009 sono state 36.277 le persone segnalate all’autorità giudiziaria, il 2,47% in più rispetto al 2008. La sostanza che ha prodotto il più alto numero di denunce è stata la cocaina con 13.439 casi (+1,17% rispetto al 2008), seguita dall’hashish a quota 9.210 (-2,19), dall’eroina con 7.002 (+12,61), marijuana con 2.939 casi (+28,68) e dalle altre droghe che hanno fatto scattare 2.249 segnalazioni (-11,18).
Guardando oltre le cifre, si può affermare che le operazioni portate avanti dagli agenti nel 2009 permettono di mettere a fuoco l’attività e l’evoluzione organizzativa dei gruppi criminali coinvolti nel narcotraffico. Il direttore centrale della Dcsa Gaetano Chiusolo sottolinea che i risultati conseguiti nell’attività di contrasto alla compravendita degli stupefacenti confermano il forte coinvolgimento negli affari delle organizzazioni criminali nazionali “tradizionali”, quelle più solide e strutturate, anche se il loro raggio d’azione si presenta sempre più sfumato, specie nelle regioni del Nord e del Centro dove questi gruppi non esercitano il controllo del territorio e dove invece si nota un consolidamento sempre maggiore dei criminali stranieri. Gang “d’importazione” che dimostrano, nella gestione del narcotraffico, uno spiccato senso di adattamento agli scenari delinquenziali in continua evoluzione.
«Senza dubbio le grandi organizzazioni straniere continuano ad avere il predominio nei traffici di cocaina, mante