Cristiano Morabito

Questione di peso

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Ovviamente forza, ma anche tecnica e scioltezza. Queste le doti dei pesisti cremisi, spina dorsale della nazionale italiana di sollevamento

«Vengano signori, vengano a vedere il fenomeno, il gigante che solleva un quintale, mai visto prima d’ora. Vengano signori a vedere lo spettacolo». L’immagine è quella del presentatore-buttadentro delle fiere di inizio ’900 che con il frac, il megafono e la tuba in testa cerca di far entrare gli spettatori nel proprio tendone per vedere “il fenomeno”, il più delle volte un uomo altissimo, spesso proveniente da un Paese dell’Est europeo, con i baffi e il cui visibile sovrappeso era messo in evidenza da una tuta a righe orizzontali particolarmente attillata, intento a sollevare un bilanciere con dei pesi spesso finti. All’epoca il sollevamento pesi, come la lotta, erano considerati alla stregua di uno spettacolo circense dove si venivano a vedere i fenomeni da baraccone intenti ad effettuare imprese quasi sovrumane. Anche se l’alzare un peso da terra, che sia un masso o una valigia o qualsiasi cosa di particolarmente pesante, è un gesto naturale, insito nell’uomo. E come molte altre attività istintive dell’essere umano, anche il sollevare un peso è diventata una pratica sportiva. Sicuramente grazie ai Greci che, sin dall’antichità, inserirono il sollevamento tra le discipline in cui Ateniesi e Spartani si misuravano nel periodo della cosiddetta “pax olimpica”.
La pesistica, così, entrò di diritto tra gli sport olimpici a partire dalla prima edizione dei Giochi moderni nel 1896 e, nove anni dopo, entrò a far parte di una delle prime federazioni sportive internazionali (la Iwf – International weightlifting federation) che, dalla sua sede di Budapest, ne codificò le regole a livello mondiale.
Anche la storia della pesistica in tinte cremisi trova la sua origine agli albori del Gruppo sportivo della Polizia di Stato e la sua immissione all’interno delle discipline è datata a cavallo tra il 1954 ed il 1955. La sede dei sollevatori delle Fiamme oro è sempre stata nella Capitale, cambiando più volte location e trovando la sede definitiva all’interno del complesso della Scuola tecnica di polizia a Spinaceto. Ad occuparsi della guida tecnica del gruppo è attualmente Angelo Mannironi, ex atleta di liv

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01/07/2010