Umberto Galimberti

Europa

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L’Europa è la terra delle differenze, se è vero che il mondo, almeno fino alla seconda guerra mondiale, era diviso in inglese, francese, spagnolo, portoghese, tedesco, italiano, quasi una proiezione su scala mondiale delle differenze europee. Era ipotizzabile allora per l’Europa quell’unità delle differenze di cui la moneta europea appare oggi come il primo simbolo?
La risposta è no. Ma solo perché, avvolti come siamo dall’oblio della nostra storia, abbiamo finito col dimenticare il tratto caratteristico della cultura europea che è l’unità che scaturisce dal riconoscimento delle differenze. Un’unità, quindi, che non misconosce l’altro, ma lo riconosce per essersi da lui separato, per aver combattuto e, a guerra conclusa, aver cercato con lui quella “pace” che non è solo un “patto” (null’altro che un intervallo, una pausa nella guerra), ma un’armonia raggiunta nel riconoscimento della rispettiva alterità.
Un concetto nuovo di pace quello che può scaturire dalla mentalità europea, diverso ad esempio dal concetto di “pace americana” che na

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01/05/2010