Anacleto Flori

Sicurezza, progetti per l’Europa

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Roma. «L’aggressione ai patrimoni mafiosi e le nuove modalità di cooperazione internazionale sui flussi migratori nell’area del Mediterraneo sono due esempi del “modello italiano” di lotta alla criminalità organizzata e di gestione dell’immigrazione. I risultati raggiunti in pochi mesi denotano la validità del percorso intrapreso e rafforzano la convinzione di dover procedere in questa direzione, anche nell’interesse dell’Europa». Così il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha presentato, a metà aprile, la pubblicazione con la quale è stato tracciato il bilancio delle azioni del Governo in tema di sicurezza, immigrazione e asilo. E la chiave interpretativa che introduce le novità su questo fronte strategico sta in quel collegamento tra “modello italiano” e “interesse dell’Europa”. Ecco, l’Italia che pianifica e mette in opera procedure di sicurezza nell’interesse e dei suoi cittadini e di tutti i cittadini europei. Infatti, la pubblicazione del ministero (disponibile online sul sito web www.interno.it anche in francese e inglese) illustra le proposte normative e le attività operative più significative effettuate in risposta alla domanda di sicurezza. Ovvero: emersione e aggressione dei patrimoni illeciti; misure anti racket, usura e infiltrazioni mafiose; eco-mafia; criminalità transnazionale; terrorismo; cibercrime e pedopornografia online; patti per la sicurezza urbana; contenimento dell’immigrazione clandestina, tratta degli esseri umani e traffico di droga. E di «un centro di eccellenza a livello europeo, per lavorare bene insieme, in modo coordinato, ciascuno con la propria professionalità e responsabilità» il ministro Roberto Maroni ha parlato anche in occasione della presentazione, il 15 aprile, del bilancio di 5 anni di lavoro del Centro di coordinamento nazionale per la viabilità, che si occupa di predisporre gli interventi operativi per gestire le situazioni complesse e critiche che possono riguardare il sistema stradale del Paese. Anche in questo caso, un centro di eccellenza tecnologico e strategico (che ha assunto il nuovo nome di “Viabilità Italia”) proiettato verso l’Europa: «Uno strumento irrinunciabile – ha detto il capo della Polizia A

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01/05/2010