Alice Vallerini

Grazie Milly...

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Testimonial per la polizia di una campagna contro la pedopornografia online, la brava conduttrice racconta il suo impegno per la cultura della legalità

Puntuale come un orologio svizzero. La pacatezza e l’umiltà che contraddistinguono i professionisti, solarità e grinta. E poi la battuta sempre pronta, dietro al sorriso che l’ha resa celebre. E una dizione perfetta. Non sbaglia un colpo Milly Carlucci, uno dei volti più noti del panorama televisivo italiano. L’atteggiamento è misurato e disponibile, serio e scanzonato, attento al dettaglio. Mai una frase fuori posto per la conduttrice (e non solo questo) che ha visto decollare la sua popolarità nel 1978 con Giochi senza frontiere e che da lì non si è più fermata: dopo la collaborazione con Renzo Arbore in L’altra domenica, la Carlucci ha condotto sei edizioni di Scommettiamo che...? e tutti i più importanti eventi televisivi, dal Festival di Sanremo allo Zecchino d’Oro, passando per il Pavarotti&Friends e il David di Donatello. Ha affiancato Mike Bongiorno, Corrado e Pippo Baudo nel Gran Premio internazionale della TV, e dal 2001 è al timone delle maratone televisive di Telethon. Da anni, poi, è applauditissima per la conduzione e la direzione – come capo progetto – del talent show di Rai Uno Ballando con le stelle giunto alla sua sesta edizione. Non mancano le esperienze come cantante e attrice, né quelle nel mondo dello sport: dopo i XX Giochi olimpici invernali di Torino 2006, ha condotto Notti sul ghiaccio. Mentre continua a viaggiare per il mondo per passione e lavoro e ad essere presente il più possibile per i figli Angelica e Patrizio («Sono sempre in ansia per loro, i ragazzi ne sanno una più del diavolo»), trova ancora il tempo per ascoltare le storie di vita di suo papà generale e le raccomandazioni della sua mamma («Che in casa chiamavamo la generalessa»). Intanto Milly continua a progettare. «Stiamo facendo casting per il nuovo programma – dice negli studi della Ballandi Spa di Roma – l’

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01/05/2010