a cura di Anacleto Flori
Ricordi di scuola
Roma. Lo scorso 7 marzo, a cinque anni di distanza dalla sua morte, un’aula didattica della Scuola superiore di polizia di via Piero della Francesca è stata intitolata a Nicola Calipari, funzionario di polizia distaccato al Sismi, ucciso a Baghdad nel corso delle operazioni che portarono alla liberazione della giornalista Giuliana Sgrena. Alla cerimonia hanno preso parte tra gli altri il sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta, il ministro dell’Interno Roberto Maroni, il capo della Polizia Antonio Manganelli e la vedova, signora Rosa. Parole colme d’orgoglio e commozione sono risuonate nella Scuola: «Intitolare un’aula a Nicola Calipari proprio qui nella casa della polizia – ha detto il ministro – è il dovuto riconoscimento a un grande servitore dello Stato, esempio vero per tutti quelli che hanno deciso di scegliere questa delicata missione che è garantire la sicurezza di tutti i cittadini». Mentre il capo della Polizia ha sottolineato la straordinaria lealtà di Calipari e il «suo altissimo senso dello Stato e della Patria alla cui difesa si è totalmente dedicato, nonostante la consapevolezza dei gravi rischi». Alla cerimonia ha fatto seguito una breve visita al sacrario dei caduti della polizia (foto nel riquadro) e poi, sempre nel ricordo di Calipari, è stato proiettato il filmato di una lezione tenuta dal funzionario nel novembre 2004 presso l’Istituto per ispettori di Nettuno.
Nella stessa giornata, la Scuola superiore di polizia ha ospitato un’altra importante iniziativa: la cerimonia di consegna del “Premio Improta”. Istituito sette anni fa per volontà della moglie Angela e dei figli per ricordare la figura del funzionario di polizia e prefetto di Napoli Umberto Improta, il premio è stato assegnato a sette poliziotti che nel 2009 si sono particolarmente distinti nel corso di interventi e operazioni di polizia giudiziaria.
I “Sigilli” della ci
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