Umberto Galimberti

Scuola

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Che cosa giudicano le valutazioni scolastiche? Che cosa ignorano? Che effetti producono? Il giudizio è formulato su quei dati oggettivi che sono i compiti in classe e le interrogazioni, ma l’oggettività subisce una prima smagliatura soggettiva determinata dalla differenza tra insegnante e insegnante. Non sto parlando della psicologia del professore, ma dei suoi criteri culturali e metodologici che sono diversi. C’è chi predilige il momento tecnico (le grammatiche, ad esempio) e chi il momento culturale (le letterature). Nel primo caso i superdotati o i creativi naufragano, nel secondo i metodici e gli organizzati annaspano.
Il secondo grado di soggettività che minaccia l’oggettività del giudizio è nella collocazione del dato oggettivo. Un tema in italiano, un compito di greco o di ragioneria non nascono come funghi in una notte, ma da un curriculum, per cui il 5 di uno studente può essere un grande punto d’arrivo, come il frutto di una stagnazione, o il risultato di una regressione. La scuola italia

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01/03/2010