Loredana Lutta

Rapimenti e riscatto

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COLOMBIA
Se si è in viaggio in un Paese dove il rischio di essere sequestrati è elevato, in albergo è bene chiedere sempre una stanza tra il terzo e il decimo piano: il primo e il secondo sono facilmente accessibili dai rapitori, oltre il decimo anche i servizi di emergenza arrivano con difficoltà. Evitare di indossare indumenti o portare oggetti che identifichino la società per cui si lavora, trasportarsi da soli il bagaglio e, per non finire in una trappola, prendere il taxi mettendosi in fila. Sono consigli degli esperti della sicurezza del K&R (kidnapping & ransom, sequestro e riscatto), il settore assicurativo emerso alla fine degli anni Settanta con l’esplosione dei rapimenti in America Latina, soprattutto in Colombia. La mappa del rischio sequestri viene costantemente ridisegnata dagli eventi politici ed economici senza che questo si tramuti in battute d’arresto in termini di polizze sottoscritte da ricche famiglie per i propri cari o da società per i propri dipendenti nel mondo. Se in Colombia l’offensiva lanciata nel 2002 dal presidente Uribe contro i movimenti guerriglieri ha ridotto il numero dei rapiti da 3.000 a 465 del 2008, per i consulenti del K&R sono emersi altri mercati, il Medio Oriente con le zone di guerra, l’Africa con i pirati somali e la Nigeria. A fare di questo Paese una delle zone più calde al mondo per i rapimenti è il Mend, l’organizzazione che accusa il governo e le multinazionali del petrolio di corruzione e avidità e si batte per l’

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01/03/2010