Stefano Ferrara*
Automezzi pesanti
Il controllo sul trasporto professionale di merci secondo l’ultimo protocollo
Negli ultimi anni, a causa della grave crisi economica, si sono susseguiti, sia in ambito comunitario che nazionale, interventi normativi ed accordi tra Governo ed associazioni di categoria dell’autotrasporto finalizzati a garantire condizioni di libera e giusta concorrenza tra i soggetti economici, attraverso il rafforzamento dell’azione di contrasto a forme di illegalità nel settore. Queste ultime, infatti, spesso si sostanziano in comportamenti pericolosi per la sicurezza stradale che devono essere oggetto di efficaci e mirati interventi da parte delle forze di polizia e delle polizie locali.
In questo contesto si inserisce il protocollo d’intesa siglato il 14 luglio scorso dal ministro dell’Interno e da quello delle Infrastrutture e dei Trasporti, per il potenziamento e la semplificazione dei controlli di legalità nel settore del trasporto stradale di merci.
Il protocollo in oggetto ha anzitutto previsto il rafforzamento dei servizi di controllo nei confronti dei vettori stranieri – particolarmente extracomunitari – che operano in Italia nell’ambito dei trasporti internazionali. La finalità è di evitare forme di concorrenza sleale attraverso l’elusione delle norme in materia sociale (come ad esempio la disciplina dei tempi di guida e di riposo) o delle regole di comportamento imposte dal codice della strada.
Nell’ambito dei controlli sull’autotrasporto internazionale, poi, il protocollo rivolge una particolare attenzione al cabotaggio, vale a dire ai servizi di trasporto attuati interamente in territorio italiano da parte di imprese stabilite all’estero. Qui l’attività di controllo andrà indirizzata soprattutto a verificare gli estremi del trasporto internazionale col quale si è raggiunto il territorio italiano e il rispetto dei limiti numerici e temporali entro cui viene effettuato il trasporto in cabotaggio (fino a due trasporti entro sette giorni dallo scarico della merce proveniente dall’estero in Italia).
Terzo punto qualificante del protocollo è il contrasto dell’abusivismo nel trasporto di merci conto terzi –