Marco Marelli

Mi faccio il pieno e non solo

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Sempre più self service e meno stazioni di servizio. Ora è l’automobilista a doversi ricordare i piccoli controlli che una volta faceva il benzinaio

Sono più di 20mila i distributori in Italia. Dalla ristrutturazione varata dall’allora ministro Bersani pochi anni fa si è assistito ad un leggero ridimensionamento della rete. Ma negli ultimi 24 mesi si registra un’inversione di tendenza: sembra che si aprano più punti di quelli che si chiudono. In più si assiste al fenomeno delle “pompe bianche”, quelle senza marchio, quelle che praticano prezzi da discount. Al di là di questi fatti il rifornimento comunque è radicalmente cambiato.
«Mi faccia il pieno. E, per favore, dopo dia anche un’occhiata all’olio e alle gomme» è una frase che bisogna sempre più spesso dire a se stessi. Infatti, fino a non poco tempo fa, l’automobilista aveva vita facile. Se si fermava alla stazione di servizio, oltre a trovare qualcuno che provvedeva a fare carburante, poteva dare mandato per far controllare l’olio motore, la pressione delle gomme, una… pulitina al parabrezza. Oggi invece non è più così. O meglio, è sempre più raro trovare stazioni di servizio “servite”. Con l’avvento dei distributori self service è cambiata la vita di tutti gli automobilisti e ciò deve portare a delle riflessioni, in quanto il controllo dell’automobile viene sensibilmente ridotto, tra l’altro creando meno sicurezza per la circolazione se non si passa e con molta attenzione al “fai da te”.
Pensiamo ad esempio agli pneumatici. Chi oggi li controlla per quanto riguarda la pressione almeno mensilmente, non venendo più invitato a farlo? E chi prende in esame l’usura del battistrada? Per non parlare poi di quanti circolano con pneumatici deteriorati nella spalla perché pizzicati nei parcheggi contro i marciapiedi, assolutamente non consci di ciò e del rischio di scoppio che questi danni possono comportare. Tanti, troppi. Perché se una volta alla stazione di servizio, mentre controllavano la pressione, si occupavano anche di segnalare questi eventuali inconvenienti, oggi non è più così. Lo stesso dicasi per il controllo dell’olio, del liquido di raffreddamento, dei freni… Il self service, lo dice il nome, demanda tutte queste operazioni di controllo all’automobilista e questo, sempre più di fretta, si dimentica o rimanda controlli importanti, viziato anche da un’automobile sempre più affidabile che vede l’officina ormai solo durante i tagliandi, oggi per lo più cadenzati ogni 20mila chilometri sia per ridurre i costi di gestione sia per ridurre l’impatto ambientale. A fronte di ques

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01/01/2010