Cristiano Morabito

Match point

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Grintosa e determinata in campo, spensierata e allegra fuori. Flavia Pennetta è il volto vincente del tennis azzurro

Il campo è quello in terra rossa del circolo di Reggio Calabria e lì c’è una tennista inginocchiata che si porta le mani al volto e piange di gioia, dopo aver trafitto con un passante di rovescio a due mani l’avversaria statunitense. È Flavia Pennetta, la ventisettenne tennista brindisina entrata a far parte della top ten mondiale e cresciuta con il mito di due fuoriclasse della racchetta del calibro di Monica Seles e Jennifer Capriati, che regala il punto vincente alla squadra femminile nella Federation cup.
Da una famiglia completamente dedita al tennis non poteva non nascere una stella di questo sport.

A che età ha preso la prima racchetta in mano?

Da bambina passavo le mie giornate al circolo del tennis di Brindisi, di cui mio padre era presidente e dove mia zia lavorava come allenatrice. A forza di frequentare quell’ambiente, mi è venuta voglia di provare. Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, la mia non è stata una scelta obbligata, infatti da bambina ho praticato molti sport, sia individuali che di squadra. Ad un certo punto ho fatto il punto della situazione e ho scelto lo sport che più mi piaceva.

Due Federation cup vinte e prima tennista italiana ad essere entrata nella top ten mondiale. Prima di lei ci sono riusciti solamente due uomini (Panatta e Barazzutti). Che effetto le fa l’essere entrata nella storia dello sport?

Devo dire che sto vivendo un momento fantastico della mia vita. Sono quasi sempre in giro per il mondo, ma le poche volte che torno in Italia ho notato che la gente mi riconosce sempre di più, anche perché, come successe con le vittorie degli uomini negli Anni ’70, le persone si stanno di nuovo appassionando a questo sport; ne è la riprova l’

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01/12/2009