Giovanni Calesini

Money Transfer

CONDIVIDI

Il recente pacchetto sicurezza ha introdotto procedure più rigorose per l’identificazione dei soggetti stranieri che inviano soldi all’estero

Secondo il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi: «L’attenzione al fenomeno, oltre che dai profili economici, è motivata dai risultati di operazioni di polizia giudiziaria che hanno accertato l’utilizzo dei circuiti di money transfer da parte di organizzazioni criminali o per finalità di terrorismo».
In cosa consiste l’attività di money transfer?
Si tratta del trasferimento di denaro attuato tramite operazioni di compensazione effettuate all’interno di una vasta rete di operatori finanziari tra loro collegati. Lo schema più diffuso, di tipo piramidale, è articolato su tre livelli:
1) le multinazionali (o network), che gestiscono al vertice il sistema;
2) i loro agenti, operanti a livello intermedio nei diversi Paesi sulla base di apposite convenzioni;
3) i sub-agenti o locations, che assicurano il contatto con la clientela.
La procedura è la seguente:
1) il sub-agente (ad esempio appartenente al network Western Union) raccoglie il denaro e chiede all’agente nazionale l’autorizzazione a effettuare l’operazione;
2) l’agente assegna un numero all’operazione e chiede a sua volta autorizzazione al network di appartenenza (nell’esempio: Western Union);
3) il network, tramite rete telematica, concede l’autorizzazione all’operazione;
4) l’agente comunica al sub-agente l’autorizzazione;
5) il sub-agente trattiene il denaro e consegna al cliente una ricevuta con l’indicazione del numero di identificazione (Money transfer control number, Mtcn), da comunicare al destinatario;
6) il destinatario a sua volta può riscuotere la somma recandosi con il numero di identificazione presso un operatore Western Union del suo Paese.
Tra il sub-agente che riceve la somma dal cliente e l’operat

...


Consultazione dell'intero articolo riservata agli abbonati

01/11/2009