Annalisa Bucchieri

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Capacità di concentrazione e duri allenamenti giornalieri sono il segreto dei dieci anni di vittorie dei canottieri e canoisti della polizia. Abbiamo visitato il loro Centro tecnico a Sabaudia sulle rive di un lago salato

A Poznan, in Polonia, hanno letteralmente volato sull’acqua del lago Malta leggeri e veloci, lasciando dietro di tre secondi yankees ed olandesi. Livio La Padula, Davide Riccardi, Martino Goretti e Jiri Vlcek, i quattro canottieri-poliziotti arruolati nel team nazionale hanno conquistato, insieme ad altri quattro compagni azzurri, il titolo mondiale nell’otto pl (pesi leggeri) con una prestazione indimenticabile (al di sotto dei 6m/sec.) parimenti a quella di Lorenzo Bertini, altro atleta cremisi che ha dato il suo contributo determinante per la laurea di campioni del mondo nel quattro di coppia pl. Al Centro remieri Fiamme oro di Sabaudia, sul litorale di Latina, il morale è alle stelle non solo per questi ultimi due ori “maturi” ma anche per quello “giovane” acciuffato a Racice (Cze) nei mondiali under 23 da Armando Dell’Aquila e Andrea Caianello a inizio agosto, nonché per l’argento iridato dei quattro adolescenti “cugini di pala”, i canoisti del C4 Mauro Ceccarelli, Daniele Capponi, Marco Veglianti, Francesco De Santis, saliti sul secondo gradino del podio ai mondiali di Mosca a fine luglio. Sei giovani promesse che garantiscono continuità ad un settore che non ha mai smesso di regalare emozioni alla Polizia di Stato sia a livello italiano che internazionale. Negli sport remieri, canoa e canottaggio, le Fiamme oro vantano infatti una lunga tradizione: la sezione dedicata agli atleti vogatori non solo è tra le più antiche (fu creata nel 1956) ma è anche tra quelle che hanno maggiormente foraggiato di atleti le compagini nazionali e contribuito al palmarès tricolore.
Elmo Santini, coordinatore del centro remieri di Sabaudia da oltre dieci anni, sciorina con orgoglio il rosario delle vittorie dei “suoi ragazzi”: 10 ori, 4 argenti, 3 bronzi olimpionici; 40 ori, 16 argenti, 20 bronzi nei campionati del mondo, 5 titoli europei, oltre 320 titoli italiani. Tutto è cominciato nel segno illustre e beneaugurante dell’argento alle Olimpiadi di Roma del 1960, vinto dall’allora guardia di pubblica sicurezza Francesco La Macchia nella canoa canadese. Fu lui a dare impulso al settore e a spingere per ottenere la prima sede autonoma delle Fiamme oro a Sabaudia sulle sponde del lago salato di Paola. «Fu una scelta ben mirata, questo è un luogo ideale – conferma Santini – sia per il clima mite che per il riparo da venti interferenti. Vengono molti equipaggi dal centro Europa ad allenarsi qui in autunno e inverno: quando i loro laghi ghiacciano noi stiamo con la maglietta a maniche corte… il lago è stretto e lungo come serve al canottaggio. Morfologia ideale del campo d’allenamento anche per la canoa (non di gara per il vento di sponda che avvantaggia). Del resto non è un caso che sia le forze dell’ordine che le forze armate hanno scelto per le loro sedi remiere Sabaudia».
Lo stabile del Centro ospita una palestra per i pesi, il rimessaggio barche, spogliatoi e docce e una piccola foresteria per gli atleti che vengono da tutte le parti d’Italia. «Siamo in attesa che ci venga (ristrutturata dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti, ndr) assegnata dal comune una nuova struttura situata a 200 m di distanza da qui – spiega il coordinatore – una villa con la quale risolveremmo i problemi alloggiativi ed amministrativi degli uffici. Manterremo sempre l’originaria struttura come base sportiva e tecnica. Anche perché a breve al Centro si aggiungeranno il settore vela e windsurf, novità assoluta per le Fiamme oro».
Per ora, però, continua la politica della specializzazione che ha portato Santini e i suoi tecnici a inanellare successi: «Abbiamo investito solo in alcune discipline. Coprire tutte le categorie sarebbe impossibile, una dispersione di energie economiche (imbarcazioni e attrezzature differenziate) e anche inattuabile per il numero di atleti (l’organico non può superare logisticamente le 16 unità). Per quanto riguarda la canoa nel settore giovanile abbiamo puntato alla canadese, mentre per gli adulti il kayak quattro posti (K4) è rimasto il nostro punto di forza; nel canottaggio ci siamo concentrati sulla categoria pesi leggeri».

Canottieri, i gamberi d’oro
«La poli

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01/10/2009