a cura di Anacleto Flori
Sicurezza: la nuova strategia
Roma. Proprio mentre le città si svuotavano per la consueta gita fuori porta di Ferragosto, al ministero dell’Interno si svolgeva l’altrettanto tradizionale riunione di mezza estate del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocata dal ministro dell’Interno Roberto Maroni. All’incontro hanno preso parte il ministro della Giustizia Angelino Alfano, il capo della Polizia Antonio Manganelli,i vertici delle altre forze dell’ordine e dei servizi d’intelligence, e, principale novità di quest’anno, anche il presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, il quale ha voluto ribadire che «la risposta più importante che il Governo deve dare ai cittadini, è proprio quella della loro sicurezza ».
Un’ affermazione confortata dai risultati ottenuti dalle forze dell’ordine nel corso del 2008 e nei primi mesi del 2009. «Abbiamo conseguito risultati straordinari nella lotta al crimine organizzato – ha detto il ministro Maroni – basti pensare che fino allo scorso 31 luglio sono stati arrestati 3.315 criminali e catturati ben 235 latitanti, 11 dei quali figuravano nell’elenco dei 30 più pericolosi. Nello stesso periodo i beni sequestrati alla criminalità sono stati 7.168 per un valore di oltre 4,5 miliardi di euro. E nel complesso abbiano registrato un calo del 14% per quanto riguarda i reati ». Numeri che fanno pensare a una vera e propria dichiarazione di guerra alle mafie (con un caso da approfondire, quello della giunta comunale di Fondi in provincia di Latina) che prende il via dal successo del cosiddetto “modello Caserta” lanciato dal capo della Polizia Antonio Manganelli all’indomani della strage di Castel Volturno e della sanguinosa campagna intimidatrice messa in atto dal clan dei Casalesi contro imprenditori e pentiti. Un modello basato su una vera e propria task force investigativa, di cui fanno parte rappresentanti di tutt