Mauro Valeri

Tra monasteri, città e castelli

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Come cambia la sicurezza nazionale ceca con la riforma voluta dal ministro dell’Interno

È il 1° gennaio 1993: una divisione pacifica della Cecoslovacchia in due nazioni sovrane porta alla nascita della Repubblica Ceca. La sua bandiera è la stessa dell‘ex Cecoslovacchia con i colori rosso, bianco e un triangolo blu. Incuneata nell’Europa centro-orientale, senza sbocchi sul mare, confina a sud-est con la Slovacchia, a sud con l’Austria, a nord con la Polonia e ad ovest con la Germania. I suoi abitanti, circa dieci milioni su una superficie di 80mila kmq, si professano per la maggior parte cattolici (65%). Il Paese è suddiviso in 14 regioni, 13 più il distretto della capitale. Quella Ceca è una repubblica parlamentare dove il capo dello Stato, eletto dal parlamento in seduta comune, ha un mandato di 5 anni e, in base al risultato delle elezioni, nomina il primo ministro, capo del governo, e, su proposta di questo, i ministri. Il governo deve poi ottenere la fiducia dal parlamento composto dalla Camera bassa dei rappresentanti (Poslanecká sněmovna) e dalla Camera alta, il Senato (Senàt). La capitale, Praga, sorta nel IX secolo lungo il fiume Moldava è il principale centro culturale politico ceco. Essa è situata nel cuore del Paese e il suo castello, i numerosi ponti (particolarmente celebre il ponte Carlo), la cattedrale gotica Santa Maria di Týn, la Città Vecchia (Stare Mesto) e la sede del municipio con il suo orologio astronomico ne fanno una delle più belle città del mondo. Il celebre eroe letter

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01/07/2009