Raffaele Lupoli
Cemento Criminale
Le mafie italiane, dopo essersi concentrate sul ciclo dei rifiuti, tornano a puntare su cave e costruzioni. Ma gli investigatori sono già sulle tracce dell’edilizia illegale da Sud a Nord passando per l’Abruzzo
Il crimine organizzato ritorna a spalancare le sue fauci sul business del cemento, dopo anni di basso profilo nel settore, messo in secondo piano dal business dei rifiuti. L’affare è davvero ghiotto: dalle cave per l’estrazione di inerti all’ultima frontiera dell’infiltrazione nel business dell’eolico, passando per la “classica” speculazione edilizia. Tanto che, nonostante la crisi del settore edile, nel 2008 i crimini ambientali hanno accresciuto il loro fatturato del 7,3% rispetto al 2007. Secondo il Rapporto ecomafia 2009 di Legambiente, edito da Edizioni Ambiente, le 28mila unità abitative edificate abusivamente lo scorso anno valgono da sole 2 miliardi di euro, il 10% del giro d’affari complessivo dell’ecocrimine. E non c’è solo l’abusivismo. L’interesse dei clan, al centro di diverse inchieste, si rivolge ormai con lo stesso appetito ad appalti pubblici e varianti ai piani regolatori, alla consegna chiavi in mano di case e uffici o alle forniture di materiali.
Impreditori occulti
Su quest’ultimo filone (uno dei tanti casi sui quali si è accesa l’attenzione degli investigatori) si è concentrato il business illegale di un imprenditore che, ricorrendo a una serie di prestanome, ha creato un regime di monopolio nella produzione e fornitura di calcestruzzo fra le province di Trapani e Palermo, un impero che supera i 50 milioni di euro di valore. Le imprese che gli inquirenti ritengono riconducibili a lui rifornivano quasi tutti i cantieri impegnati in lavori pubblici. I prestanome servivano a occultare il suo coinvolgimento, consentendo alle imprese “controllate” di partecipare alle gare di appalto.Il 4 giugno l’imprenditore è finito agli arresti con altre tre persone per fittizia intestazione di beni. Il gip ha inoltre ordinato il sequestro di cinque impianti di calcestruzzo e di una società di trasporto merci. L’imprenditore occulto era riuscito ad aggiudicarsi la fornitura di calcestruzzo per importanti opere pubbliche: il Porto di Balestrate, i 30 capannoni nella zona artigianale di Partinico, il rifacimento del lungomare di Mazara del Vallo, lavori negli aeroporti Falcone-Borsellino e di Trapani Birgi. «Fu lui ad ordinare di mettere 200 kg di cemento