Antonella Fabiani
La forza di un sorriso
Tra una risata e l’altra Giorgio Panariello lancia le sue campagne civili contro l’abbandono degli animali e sul rispetto della legalità, senza il rischio di annoiare
Impossibile non sorridere, nemmeno quando lo si raggiunge al telefono per un’intervista. Giorgio Panariello, fiorentino ma versiliese di adozione, ha una simpatia straripante e naturale che fa capire il perché della sua popolarità presso il grande pubblico. Indimenticabile l’imitazione del cantante Renato Zero, senza contare i personaggi del suo repertorio come il timido Pierre di Orbetello, la maestra pettegola Sig.ra Italia, l’anziano Raperino, il bugiardo Mario Bagnino, fino al recente eccentrico miliardario Naomo, tanto per citarne qualcuno. A completarne il profilo anche l’impegno nel sociale come dimostra la sua attenzione verso le associazioni animaliste (è presidente onorario de “La squadra degli animali” mentre il suo recente libro Guardami negli occhi, ed. Mondadori, racconta una storia di abbandono) ma anche la sua sensibilità al tema della sicurezza sulle strade che lo ha portato ad aderire alla recente edizione del progetto “Icaro” rivolto ai giovani.
Comico, attore e ora anche scrittore. Quale “palcoscenico” preferisce?
Quello dal vivo è sicuramente il mio preferito perché è lì che posso esprimermi come voglio. Sento di essere di più me stesso; davanti al pubblico mi sento a casa mia. Un po’ come può essere per un calciatore giocare nel proprio ruolo, anche se può capitare di essere impiegati in altri ruoli. Comunque in fondo anche le altre cose che faccio, film o scrivere libri, vanno tutte a finire lì. Lo scopo finale è sempre quello di portare tutto da