Anacleto Flori
Colpo d’occhio
Nervi saldi, capacità di concentrazione e duri allenamenti sono il segreto dei successi dei campioni di Tiro delle Fiamme oro
Per una volta tanto niente fisici scolpiti nell’acciaio e muscoli possenti, ma persone normali dotate, questo sì, di nervi saldi, di capacità di concentrazione e di un colpo d’occhio infallibile. Insomma per diventare campioni di tiro più che un fisico bestiale ci vogliono doti di freddezza e destrezza, oltre a una grande abilità nel maneggiare le armi. E proprio quest’ultima caratteristica ha fatto sì che la schiera di campioni che hanno calcato e calcano ancora oggi con successo i poligoni e i campi di gara provengano per lo più dalle fila delle forze dell’ordine e in particolare dal Gruppo sportivo delle Fiamme oro, discipline Tiro a volo e Tiro a segno (incardinati nel Centro polifunzionale Spinaceto–Roma) che nell’ambito di tali sport costituisce un vero e proprio ”squadrone” a livello mondiale, nonché un serbatoio prezioso per la federazione nazionale in occasione delle maggiori competizioni internazionali.
Tiro a volo
Eppure gli inizi del tiro a volo, disciplina nata negli Usa nella seconda metà dell’800, sono contrassegnati da aspetti tutt’altro che militari dal momento che i primi bersagli da colpire erano palle di vetro (usate per decorare gli alberi durante il periodo natalizio) lanciate in aria da apposite macchinette. Nel passaggio dagli States all’Europa le palle di vetro, evidentemente troppo costose, lasciarono il posto a più modesti bersagli di argilla (i cosiddetti piattelli). L’iniziale natura di svago lasciò il passo a una vera e propria disciplina sportiva con l’esordio ai Giochi olimpici di Parigi del 1900, anche se, per vedere i primi atleti gareggiare con le divise color cremisi, bisogna aspettare il 1996, anno in cui il Tiro a volo viene ufficialmente inserito nel Gruppo sportivo delle Fiamme oro (nonostante il fatto che già dal 1981 fosse considerato materia di insegnamento nei corsi di formazione riservati agli istruttori della Polizia di Stato).
Anche se non si tratta di uno sport apparentemente faticoso, raggiungere un’ottima forma fisica è comunque determinante per poter gareggiare ad alti livelli. «Per questo i nostri ragazzi – spiega Riccardo Rossi, che assieme al direttore tecnico Pierluigi Pescosolido, se