Annalisa Bucchieri

Al mare con il salvagente

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Vademecum per le vacanze “blu”: regole, consigli, precauzioni e ciò che è utile sapere per evitare brutte esperienze e multe salate in spiaggia come al largo

Mare, si riconferma per il 2009 la meta preferita degli italiani che scelgono di “giocare in casa” le vacanze estive. Con circa 8mila chilometri di coste la vocazione mediterranea del nostro Paese sembrerebbe scontata. Eppure a giudicare dai comportamenti scorretti registrati dalla Guardia costiera, angelo custode delle nostre ferie marinare, al popolo di navigatori sembra essersi sostituita una schiera di “cafonauti”. Sicuramente non siamo un popolo di nuotatori a giudicare dalle cifre riportate dall’Istat: 10 milioni di adulti lo scorso anno hanno dichiarato di saper a mala pena rimanere a galla. E sebbene i diportisti siano in aumento, i numeri degli incidenti in mare riguardano per la maggior parte guasti al motore, cattiva manutenzione delle strumentazioni e incapacità di fronteggiare avverse situazioni meteorologiche (la Guardia costiera nel 2008 ha prestato soccorso a 1.428 unità da diporto e a 4.651 persone, 500 delle quali in serio pericolo di vita, 4 persone sono morte per incidenti con acquascooter o collisioni tra natanti, mentre quasi 150 sono morte per annegamento e malori in acqua). Segnali di una cultura nautica ancora non proprio all’altezza di una nazione circondata dal mare. Insomma siamo “marinai della domenica”. Molto appassionati quanto poco preparati e informati. La stagione in corso è segnata però dall’entrata in vigore di molte novità normative soprattutto in materia di sicurezza, introdotte dalla legge n. 146 del 29 luglio 2008, che la Guardia costiera è impegnata in prima linea a far rispettare, coadiuvata dalle altre forze dell’ordine, tra cui la Polizia marittima con le sue “volanti” nautiche. Ecco quindi la necessità di ribadire le regole che ci permettono di vivere il mare e le nostre vacanze in tranquillità, evitando di rischiare la vita o anche qualche multa, naturalmente salata.

 

 


 

Il decalogo del bagnante 

  1. Non fare il bagno se non si è in perfette condizioni psicofisiche.
  2. Pur essendo un buon nuotatore non forzare il proprio fisico.
  3. Dopo una lunga esposizione al sole entrare in acqua gradualmente, bagnando in sequenza nuca, addome e petto, prima di immergersi completamente.
  4. Lasciare trascorrere almeno 3 ore dall’ultimo pasto prima di fare il bagno.
  5. Non entrare in acqua quando è esposta la bandiera rossa, quindi se il mare è molto mosso, se vi sono forti venti o correnti o se l’acqua è molto fredda.
  6. Se non si sa nuotare bagnarsi in acque molto basse.
  7. In mare non allontanarsi a nuoto oltre 200 m dalla battigia, limite di sicurezza segnalato dai gavitelli, cioè le boe rosse.
  8. Non allontanarsi dalla spiaggia oltre i 50 m usando materassini, ciambelle, galleggianti o piccoli canotti gonfiabili.
  9. Evitare di tuffarsi dagli scogli.
  10. Osservare quanto previsto nelle ordinanze per la disciplina delle attività balneari, in particolare: non recare disturbo alla quiete dei bagnanti (schiamazzi, giochi, radio a volume elevato); non portare animali sulla spiaggia, ad eccezione delle zone ove espressamente previsto; non montare tende, accendere fuochi, campeggiare sulla spiaggia.

Litorali tranquilli
Anche la spiaggia ha le sue regole. Per viverla in serenità la polizia ha approntato anche per questa estate un servizio in sella a biciclette ed acquascooter per prevenire e reprimere risse, borseggi, furti ed intervenire nel caso di bambini che si perdono sul litorale. Naturalmente le pattuglie, composte sempre da due operatori, prestano all’occasione soccorso per emergenze in mare (annegamenti, malori, guasti ai natanti, eccetera). Lo scorso anno, grazie a questa attività di “prossimità” , sulle spiagge della Versilia gli acquascooter con i colori d’istituto hanno portato in salvo dieci persone.


In Windsurf
Sulla tavola a vela è buona norma:

  1. Indossare la cintura di salvataggio e prima di partire controllare che il giunto dell’albero sia fissato bene alla tavola.
  2. Usare gli appositi corridoi di lancio, navigando entro un miglio (1.852 m) dalla costa.
  3. Rispettare, per la navigazione, i limiti stabiliti dalla locale Capitaneria di porto.
  4. Informare familiari o amici in merito alla navigazione da effettuare, indicando l’orario previsto per il rientro.
  5. Non navigare per troppo tempo con il vento in poppa o nella stessa direzione se si è inesperti.
  6. Nel caso non si riuscisse più a rientrare, lasciare la vela in acqua in modo da rallentare lo scarroccio, sdraiarsi sulla tavola, cercare di richiamare l’attenzione di altri in attesa dei soccorsi.
  7. Se ci si trova in difficoltà è opportuno sfilare l’albero e arrotolarvi la vela restando sulla tavola e utilizzando il boma come pagaia, remare verso terra lentamente.

In KiteSurf
Non esiste una specifica normativa in materia di Kitesurf. Localmente le singole Capitanerie di porto, a propria discrezione, possono disciplinare l’esercizio di tale attività con specifiche ordinanze. Chi pratica questo sport, pertanto, deve prendere contatto con gli Uffici marittimi della zona d’interesse.


In Apnea

  1. Non immergersi se non si è in perfette condizioni psicofisiche e se non sono passate almeno 4 ore dal pasto o 2 da uno spuntino.
  2. Effettuare il controllo medico specialistico periodico almeno una volta all’anno e un corso di immersione in apnea presso una scuola qualificata.
  3. Non praticare iperventilazioni forzate ma immergersi dopo una o due profonde ventilazioni.
  4. Immergersi sempre legati ad una cima fissata alla boa galleggiante segnasub (bandiera rossa con striscia diagonale bianca visibile a 300 metri).
  5. Immergersi in equilibrio idrostatico leggermente positivo.
  6. Immergersi sempre con almeno un’altra persona in modo da effettuare le apnee alternativamente cosicché il sub in superficie possa controllare a vista il compagno in immersione.

Sott’acqua con le bombole

  1. Effettuare un corso di immersione con autorespiratore presso una scuola qualificata e il controllo medico specialistico almeno una volta all’anno.
  2. Non immergersi se non si è in perfette condizioni psicofisiche e se non sono passate almeno 4 ore dal pasto o 2 da uno spuntino.
  3. Programmare sempre ogni immersione e prima controllare accuratamente le attrezzature e la pressione delle bombole.
  4. Indossare sempre il profondimetro, l’orologio, il regolo di decompressione, il coltello, il giubbetto ad assetto variabile (Gav).
  5. Il subacqueo in immersione ha l’obbligo di segnalarsi con il galleggiante di colore rosso con una bandiera rossa con strisce diagonali bianche, visibile fino a 300 metri.
  6. Non allontanarsi più di 50 metri dalla bandiera di segnalazione.
  7. Se è presente un mezzo nautico di appoggio, su di esso va issata la bandiera di segnalazione e deve essere presente a bordo almeno una persona pronta ad intervenire.
  8. In caso di immersione notturna, il segnale è costituito da una luce lampeggiante gialla visibile, a giro di orizzonte, ad una distanza non inferiore a 300 metri.
  9. In caso di più subacquei in immersione, è sufficiente un solo segnale. Ogni subacqueo è dotato di un pedagno o pallone di superficie gonfiabile, di colore ben visibile e munito di sagola di almeno cinque metri, da utilizzare, prima di risalire in superficie, in caso di separazione dal gruppo.
  10. Adottare in immersione le corrette tecniche di respirazione (respirazione profonda e continua, non trattenere mai il respiro, specialmente in risalita).
  11. Non superare mai i 30 metri di profondità se non con l’assistenza di esperti.
  12. È buona abitudine quando non sono previste tappe di decompressione, effettuare una sosta di 5 minuti alla profondità di 3 metri. Non superare la velocità di 10 m al minuto in risalita, rispettando le tappe di decompressione indicate nelle tabelle o computer.
  13. Raggiungere gradualmente, dopo lunghi periodi di inattività, la profondità a cui si era soliti immergersi nella precedente stagione.
  14. Immergersi sempre con un compagno, senza perdersi mai di vista.

In acquascooter

  1. Per guidare l’acquascooter occorre avere la patente nautica e quindi aver compiuto 18 anni.
  2. Indossare sempre e far indossare al passeggero una muta galleggiante o un giubbotto
  3. di salvataggio ed è consigliabile un caschetto protettivo omologato.
  4. Usare gli appositi corridoi di lancio per la partenza ed il rientro, procedendo non oltre i 3 nodi e tenendo il tubo di scarico sotto il pelo dell’acqua; dare la precedenza alle altre unità in transito e tenersi ad una distanza minima di 250 metri e non oltre un miglio (1.852 m) dalla costa.
  5. Navigare solo di giorno, dopo aver verificato le condizioni del mare e del tempo, tra la distanza minima e massima dalla costa stabilita dall’Ordinanza della locale Capitaneria di porto.

Mezzi di salvataggio e dotazioni di sicurezza per diving
Le unità da diporto impiegate come unità di appoggio per le immersioni subacquee a scopo sportivo o ricreativo, oltre ai mezzi di salvataggio individuali e collettivi e alle dotazioni di sicurezza previsti per ogni unità da diporto, devono avere a bordo le seguenti dotazioni supplementari:

  1. una bombola di riserva da almeno 10 litri ogni cinque subacquei imbarcati, contenente gas respirabile e dotata di due erogatori e, in caso di immersione notturna, di una luce subacquea stroboscopica;
  2. in caso di immersioni che prevedono soste di decompressione obbligate, in sostituzione della bombola di riserva, è richiesta una stazione di decompressione, dotata di un sistema di erogazione di gas respirabile in grado di garantire l’esecuzione delle ultime due tappe di decompressione ad ogni subacqueo impegnato in tale tipo di immersione;
  3. un’unità per la somministrazione di ossigeno con caratteristiche conformi alla norma EN 14467;
  4. una cassetta di pronto soccorso conforme alla tabella A allegata al Decreto del ministero della Sanità 25 maggio 1988, n. 279, e una maschera di insufflazione, indipendentemente dalla navigazione effettivamente svolta;
  5. un apparato ricetrasmittente ad onde metriche (VHF), anche portatile;
  6. è richiesta a bordo, inoltre, la presenza di una persona abilitata al primo soccorso subacqueo.

Sci Nautico

  1. Può essere praticato nelle ore diurne e in condizioni meteomarine (tempo e mare) buone.
  2. La distanza dalla costa deve essere: oltre 200 m dalla linea batimetrica (profondità del mare) di 1,60 m se la costa è sabbiosa; oltre 100 metri dalle coste a picco sul mare.
  3. La distanza tra lo sciatore ed il natante che traina non deve essere inferiore a 12 metri; inoltre fino a mille metri dalla costa la velocità dello sciatore non deve superare i 10 nodi.
  4. Il conduttore deve essere sempre munito della patente nautica.
  5. A bordo, oltre il conduttore, deve esservi altra persona esperta di nuoto.
  6. L’imbarcazione deve avere le dotazioni di sicurezza previste dal regolamento in relazione alla distanza dalla costa. Inoltre deve essere munita di un sistema di aggancio e rimorchio e di un ampio specchio retrovisore convesso.
  7. Le modalità per esercitare lo sci nautico sono indicate nell’ordinanza dell’Autorità marittima locale.

Pesca subacquea sportiva

  1. Può essere effettuata solo nelle ore diurne e senza l’uso di apparecchi ausiliari di respirazione.
  2. Distanza superiore a 500 metri dalle spiagge frequentate da bagnanti e a distanza superiore a 100 metri da reti da posta.
  3. È fondamentale la segnalazione con galleggiante provvisto di una bandiera rossa con striscia diagonale bianca visibile a 300 metri; se è presente un mezzo nautico di appoggio, la bandiera va issata su di esso.
  4. Età minima per praticare la pesca con fucile subacqueo: 16 anni.
  5. Non transitare con arma subacquea carica in zone frequentate da bagnanti.
  6. Il subacqueo non si deve allontanare oltre i 50 metri dalla bandiera segnaletica.
  7. Divieto di raccogliere corallo, molluschi e crostacei.

Operazione Mare sicuro
Ogni estate si ripetono incidenti in mare, con cause quasi sempre riconducibili all’imprudenza o alla scarsa conoscenza delle norme. Per ridurre sempre di più tali emergenze nonché preoccuparsi della tutela dell’ambiente e della salvaguardia della vita umana, il Comando generale delle Capitanerie di porto ripropone anche per l’estate 2009 l’operazione Mare sicuro. «Abbiamo basato questa campagna di prevenzione principalmente su una comunicazione semplice ed efficace – spiega il comandante Cosimo Nicastro della Guardia costiera – mirata a riportare all’attenzione di bagnanti e diportisti i comportamenti scorretti e rischiosi e a informarli sulle importanti novità normative del settore, visto che quest’estate entra in vigore il decreto n. 146, cioè il regolamento di attuazione del Codice della nautica da diporto. Oltre a realizzare opuscoli informativi per diportisti, subacquei e bagnanti, in italiano,inglese e tedesco, abbiamo arricchito il palinsesto di RTL 102.5 con trasmissioni “di pubblica utilità” su come affrontare eventuali problemi di navigazione e su come comportarsi in particolari situazioni di pericolo». Saranno intensificati i controlli relativi ai mezzi veloci (ad esempio moto d’acqua), al rispetto dei limiti di velocità e delle aree riservate esclusivamente alla balneazione, nonché alla tutela dell’ambiente marino. Ma sarà anche intensificata la presenza delle motovedette della Guardia costiera per garantire più sicurezza e tempestività d’intervento. «La prevenzione, non la repressione, è il nostro primo obiettivo. Non guardateci come gli sceriffi delle onde: saremo piuttosto gli angeli custodi delle vostre vacanze blu» conclude Nicastro.

Una legge che semplifica
Da fine dicembre dello scorso anno, con l’entrata in vigore del nuovo decreto n. 146 del 29 luglio 2008, si è fatto un passo in avanti verso la creazione di un “testo unico” che comprenda i regolamenti relativi alla nautica da diporto, ai centri di immersione e all’attività subacquea di privati, fino ad oggi contenuti nelle numerose Ordinanze emanate dalle locali Capitanerie di porto. Grazie, quindi, a questo accorpamento normativo si è raggiunta una maggior chiarezza che facilita il recepimento e il rispetto delle regole di sicurezza e legalità da parte dell’utente (il testo integrale, oltre ad una versione commentata, è visionabile sul sito www.guardiacostiera.it ). Tante le novità introdotte: tra le più importanti quelle che riguardano i sistemi di sicurezza che devono adottare i centri diving. Altre riguardano la possibilità di usare la cartografia elettronica, l’adozione di zattere di salvataggio – più affidabili degli attuali atolli – per navigazioni tra le 6 e le 12 miglia; infine la possibilità di iscrivere in un registro del Comando generale della Guardia costiera l’identificativo Sar (Search and rescue) relativo al proprio natante, utile per accelerare l’arrivo dei soccorsi. Rimane invece sospesa l’attuazione di nuove norme, approvate dal decreto milleproroghe del 28 marzo 2009, che inaspriscono le sanzioni previste per chi guida unità nautiche in stato di ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti. Ancora, infatti, non sono state stabilite procedure, strumentazioni per le verifiche e limiti alcolemici dal ministero della Salute. Per l’etilometro e il drug test in barca c’è ancora da aspettare.
 



- NAVIGAZIONE DA DIPORTO -

Le unità da diporto
Le unità da diporto si dividono in: natanti (di lunghezza non superiore a 10 m indipendentemente dal tipo di propulsione vela o motore o remi), imbarcazioni (aventi lunghezza superiore a 10 m e non superiore a 24 m), navi.

Prima di partire:

  • controllare di avere carburante a sufficienza per l’andata ed il ritorno, tenendo in considerazione eventuali imprevisti sempre possibili in mare;
  • consultare le previsioni del tempo nazionali e locali sui numerosi siti internet oppure ascoltando 68VHF/FM che fornisce in italiano e in inglese il bollettino Meteomar aggiornato ogni 6 ore e avvisa l’inizio e fine burrasca sul canale 16 con Securité (deve essere sempre acceso in navigazione); comunque è bene avere a bordo un barometro e un altimetro per misurare e aggiornare i dati della pressione atmosferica;
  • controllare le attrezzature di sicurezza e marinaresche, le dotazioni di bordo in relazione alla navigazione da svolgere e il numero delle persone a bordo;
  • controllare lo stato di carica delle batterie, se esistenti a bordo, ed il funzionamento dell’eventuale radiotelefono; possibilità di utilizzare cartografia elettronica (novità introdotta dal D.m. 29.07.08);
  • se si prende il largo con mezzi non dotati di apparecchiature radio o telefono cellulare (canoe, windsurf, gommoni, moto d’acqua) informare i familiari o amici sulla navigazione da effettuare, indicando l’ora prevista per il rientro e confermandolo quando è avvenuto in modo da non far scattare inutilmente la macchina dei soccorsi.


Ricordarsi di...

  • controllare periodicamente l’efficienza dei motori;
  • verificare la validità e la presenza a bordo dei documenti nautici, licenze di navigazione, patente nautica e assicurazione;
  • far prendere aria al vano motore prima di mettere in moto;
  • informarsi sugli eventuali ostacoli alla navigazione (secche, scogli semiaffioranti, correnti, eccetera);
  • issare la bandiera nazionale (obbligatoria solo per le navi e le imbarcazioni).
  • in navigazione:
  • quando si parte è obbligatorio allontanarsi dalla riva solo percorrendo i corridoi segnalati dai galleggianti arancioni e procedere a moto lento non superando la velocità di 3 nodi;
  • spegnere il motore e usare i remi nella fascia dei 300 metri dalla spiaggia o in specchi acquei in cui vi sono bagnanti;
  • non trasportare mai un numero di persone superiore a quello per cui la barca è stata abilitata (novità della legge 22/07/08: sui natanti si trasportano persone a seconda della lunghezza delle unità, quando non espressamente indicato, e 1 persona in meno ogni 75 Kg di attrezzatura sub);
  • distribuire bene il carico a bordo;
  • nella fascia costiera dei 1.000 metri dalla spiaggia e 500 dalla costa a picco non superare i 10 nodi di velocità, posizionando a prua una vedetta d’ausilio;
  • fare attenzione ai galleggianti dei subacquei (bandiera rossa e striscia diagonale bianca) moderando la velocità e navigando a più di 100 metri di distanza.

Condotta dei natanti
Per la condotta dei natanti, tranne per quelli a remi che navigano entro un miglio (1.852 m) dalla costa, a seconda del tipo sono richiesti i seguenti requisiti di età: 14 anni per i natanti a vela con superficie velica superiore a 4 mq ed a remi che navigano oltre un miglio dalla costa. 16 anni per quelli a motore di potenza inferiore a 40.8 CV (30 KW) ed a vela con motore ausiliario.

Documenti
I natanti devono avere a bordo i seguenti documenti (anche in copia autenticata):

  • dichiarazione di potenza del motore;
  • polizza assicurativa, obbligatoria per qualsiasi motore indipendentemente dalla potenza. Il contrassegno del certificato deve essere esposto in modo ben visibile;
  • certificato di omologazione e di conformità per comprovare un numero di passeggeri superiore a quello indicato nel Regolamento di sicurezza;
  • patente nautica (necessario avere minimo 18 anni), se il motore installato a bordo dell’unità sia di potenza superiore a 40.8 CV o quando si naviga ad una distanza superiore a 6 miglia dalla costa; negli altri casi è consigliabile avere a bordo un documento di riconoscimento.

Sulle imbarcazioni, oltre ai documenti sopra elencati, devono essere presenti:

  • licenza di navigazione;
  • certificato limitato RTF (operatore);
  • licenza di esercizio RTF (obbligatoria per le unità che navigano a distanza superiori alle sei miglia dalla costa).


Dotazioni di sicurezza
Il regolamento di sicurezza (dm n. 478 del 5/10/1999) prevede la quantità minima obbligatoria di queste dotazioni solo in relazione alla distanza dalla costa in cui si svolge la navigazione (vedi tabella pag. 18). Sarà quindi responsabilità del conduttore mettere a bordo ulteriori mezzi di salvataggio in relazione anche alla distanza dal porto dove trovare eventualmente rifugio e alle condizioni meteomarine. Altri mezzi e accessori facoltativi, come per esempio lo scandaglio, le ancore, i cavi di ormeggio, i remi, un mezzo di governo ausiliario nonché una riserva d’acqua dolce sono indispensabili per la tranquillità di qualsiasi navigazione.

Zattere e apparecchi galleggianti, cinture e giubbotti di salvataggio
Sia i mezzi collettivi che individuali di salvataggio hanno una naturale scadenza. Per salvaguardarli dal deterioramento vanno conservati in appositi alloggiamenti al riparo da umidità, sole, urti. Se si hanno bambini a bordo è importante controllare che vi sia per loro la taglia giusta dei giubbotti di salvataggio. Con il giubbotto, per evitare sprechi di energia, occorre galleggiare rimanendo il più possibile immobili con gambe e braccia piegate e strette al corpo per non disperdere calore. Due le principali novità introdotte dalla legge 22/07/08: obbligo delle zattere al posto degli atolli – navigazione tra 6 e 12 miglia – da sostituire entro un periodo da determinare; per i tender, entro 1 miglio dall’unità madre, obbligo dei soli mezzi individuali di salvataggio.

Fuochi a mano e razzi
Temono l’umidità per cui conservarli in luogo asciutto. I razzi vanno sparati tenendo le spalle al vento perché la parabola luminosa risulta più lunga. Dopo aver sparato il primo razzo, fare una sosta lunga prima di spararne un altro.

Estintori
I modelli di estintore completamente sigillati dovrebbero garantire lo spegnimento sino alla data di scadenza riportata. I modelli dotati di manometro garantiscono l’efficienza se la lancetta si trova nel settore “verde”, mentre se l’indicatore è puntato sul rosso è necessaria una tempestiva revisione.
È statisticamente provato che la maggior parte delle emergenze di bordo è rappresentato da incendi. L’incendio di qualunque natura esso sia va aggredito con l’estintore alla base delle fiamme.

  1. Incendio di tendaggi, legno, cuscinerie, eccetera, può essere fronteggiato gettando acqua sulle fiamme.
  2. Incendio in prossimità di impianti elettrici o provocato da corto circuito: dopo aver tolto tensione alla linea elettrica si deve sottrarre comburente, cioè ossigeno; chiudere tutti gli oblò, i passi d’uomo e le porte, gettando nel locale, come ultima manovra prima di allontanarsi, un estintore a CO2 con il comando posizionato in erogazione continua.
  3. Incendio di idrocarburi: è il più pericoloso e difficile da fronteggiare, è necessario soffocarlo con estintori a schiuma, raffreddando il serbatoio in cui è contenuta la sostanza infiammabile (le temperature di questo tipo di incendio raggiungono velocemente i 700°/800° C con esalazioni venefiche.

La polizia marittima
Sono 142 le “volanti del mare” che lungo i circa 8.000 chilometri delle coste italiane, pattugliano i nostri mari. La Polizia marittima, inserita come 3^ divisione del Servizio reparti speciali, alle dipendenze della Direzione centrale per gli affari generali della Polizia di Stato, svolge attività di controllo non solo in mare ma anche su fiumi, laghi e principali aree portuali, per la prevenzione, ed ovviamente l’eventuale repressione di reati, come il contrasto all’immigrazione clandestina o, come di recente accaduto nel golfo di Posillipo, al fenomeno della pirateria. Inoltre la Polmare, in collaborazione con la Guardia costiera e le unità navali delle altre forze di polizia, concorre all’attività di ricerca e soccorso di natanti e persone in difficoltà, al controllo delle attività nautiche e della circolazione di navi ed imbarcazioni da diporto (come ribadito nella direttiva che viene emessa annualmente dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in base all’art. 9, comma 2, della legge 8 luglio 2003, n. 172). I natanti della Polizia di Stato sono impiegati in un dispositivo costiero articolato su due livelli: uno provinciale ed un altro interprovinciale, rispettivamente pianificati il primo dalle questure ed il secondo dal Dipartimento della pubblica sicurezza.
All’interno della Polizia marittima è operativo il Centro nautico e sommozzatori (Cnes) di La Spezia, inserito come vera e propria specialità del settore per l’addestramento del personale, per la gestione tecnico-amministrativa dei natanti e dell’impiego operativo dei sommozzatori. Inoltre i 31 sommozzatori, tutti con brevetto conseguito presso il Comando subacqueo incursori della Marina militare (Comsubin), intervengono come supporto nelle attività operative delle 44 Squadre nautiche dislocate sul territorio. Sono invece 34 gli operatori subacquei che, presso le Squadre sommozzatori, agiscono in ambiente locale collaborando con la sede centrale del Cnes.
Dal 2006 la Polizia di Stato dispone anche di 20 acquascooter, dislocati presso le principali località turistiche; un progetto partito nel 2006 nell’arcipelago della Maddalena, in Sardegna, con lo scopo di vigilare sulla pesca di frodo all’interno dell’area marina protetta, in collaborazione con i diving locali. Alla guida di questi mezzi, capaci di raggiungere i 150 km/h sul pelo dell’acqua, i poliziotti addestrati presso il Cnes di La Spezia durante il 1° corso per istruttore tecnico di mare.
Durante lo scorso anno, per servizi che vanno dalla semplice vigilanza del territorio, al supporto ai servizi di frontiera, al soccorso a natanti in difficoltà, fino ai servizi di ordine pubblico in occasione di manifestazioni o di gare nautiche, la Polizia marittima ha effettuato oltre 42mila ore di navigazione.
Cristiano Morabito

01/07/2009