Liberi dalla paura
La Medaglia d’oro alla Bandiera è un simbolo forte. Perché rara e sempre ben motivata. Il presidente della Repubblica, in occasione del 157° della Fondazione, ha deciso di conferire una Medaglia d’oro al Merito civile alla Bandiera della Polizia di Stato per l’attività svolta dal Servizio per il controllo del territorio. Il presidente, nella sua motivazione, ha così voluto esprimere «il sentimento di gratitudine dell’intera Nazione alle donne e agli uomini della Polizia di Stato impegnati per l’affermazione della legalità e per garantire la sicurezza ai cittadini». Non a caso altre Medaglie al Valor civile sono state conferite a operatori in forza ai Reparti prevenzione crimine, che dipendono dal Servizio per il controllo del territorio, protagonisti l’anno scorso di ripetuti gesti di sacrificio e abnegazione. «Sono questi – come ha detto il capo della Polizia nel suo messaggio per l’Anniversario – i ragazzi che quotidianamente, giorno e notte, vegliano su di noi… per assicurare al Paese la sicurezza di cui ha bisogno per crescere e prosperare». Ecco, la sicurezza. Può bastare il sacrificio di tanti poliziotti per realizzarla? No. Il prefetto Antonio Manganelli ha infatti voluto ribadire che «la sicurezza deve essere considerata come un fenomeno che, caratterizzato da una molteplicità di fattori personali e collettivi, oggettivi e soggettivi, sociali, relazionali, culturali e psicologici, non sempre corrisponde perfettamente alla realtà oggettiva di pericolo derivante dalla criminalità e riconducibile a precise fattispecie penali. Oggi – ha sottolineato – il senso di insicurezza è particolarmente influenzato da altri problemi sociali… noi siamo di fronte a tanti fattori in grado di incidere sulla percezione della sicurezza, che devono essere affrontati a 360° con uno schieramento di attori non confinabili solo alle forze di polizia». Per arrivare così «a un processo d’innovazione che porti a trasformare la c.d. prevenzione di polizia in una più ampia e profonda azione di vera e propria prevenzione sociale… coinvolgendo tutti gli attori in grado di incidere positivamente sul vivere quotidiano sotto il profilo sociale, politico, economico e culturale». Insomma, «una grande e profonda rivoluzione culturale… che consenta agli italiani di sentirsi sempre più sicuri… col preciso obiettivo di ampliare le libertà e i diritti di tutti». Così che saranno «gli stessi cittadini. . . a non percepire più la sicurezza e l’ordine pubblico come un vincolo alla propria libertà, bensì come espressioni concrete di un nuovo diritto: il diritto di vivere liberi dalla paura». Un diritto che oggi i poliziotti assicurano a costo della loro vita.