Cristiano Morabito
A tutto gas
Passione per la velocità, tanto allenamento e gusto del rischio. E anche nel settore motoristico gli atleti delle Fiamme oro tengono alto il prestigio sportivo della polizia
Il dilemma è sempre lo stesso: negli sport motoristici conta più il pilota o il mezzo? E, nel caso sia quest’ultimo a prevalere, ha senso parlare di un vero e proprio sport? Sono due interrogativi che sentiamo porre sempre più spesso ai commentatori ed agli esperti di questo campo, trovando risposte sempre diverse e mai risolutive. Di certo la tecnologia di oggi fornisce un valido aiuto a chi si mette, ad esempio, al volante dei bolidi di Formula 1, sebbene, per sopportare velocità quasi proibitive per il corpo umano, sia importante una buona preparazione fisica. Ma quest’ultima è sicuramente fondamentale, basilare, per un’altra disciplina sportiva che è sì fondata sul motore, ma che richiede una preponderante componente umana: il motociclismo. Infatti qui il pilota, oltre ad avere una sana vena di follia che lo porta ad affrontare curve a più di 200 all’ora toccando quasi con il ginocchio l’asfalto e ad effettuare, nel motocross, salti di vari metri in alto e in lungo, deve essere un vero e proprio atleta per mantenere saldo e stabile un mezzo meccanico potentissimo. Si potrebbe dire che l’Italia sia il Paese delle due ruote; infatti è da qui che vengono i più grandi campioni: basti ricordare Giacomo Agostini, con i suoi 15 titoli mondiali, o, in tempi più recenti, Alex Puzar, nel motocross, ed il trio tricolore Max Biaggi, Loris Capirossi e Valentino Rossi che, ancora oggi, sono l’anima dei circus mondiali delle due ruote.
Una tradizione che, dunque, parte da lontano e da una passione che da sempre caratterizza il nostro popolo. Fu proprio la passione per i motori che nel 1954 spinse un prefetto, Aligi Razzoli, a fondare nella Capitale il primo Moto club Fiamme oro, dapprima con due sole discipline, quella della Regolarità (diventata poi enduro) e del motocross, che poi, dopo lo spostamento della sede a Milano due anni dopo (sotto la direzione del maresciallo Dante Mattioli che durerà più di trent’anni), vennero affiancate da tutte le altre specialità. Si potrebbe pensare che quello del motociclismo sia solamente un settore “di nicchia” del nostro Gruppo sportivo, ma basta dare un’occhiata al palmarès delle vittorie dei centauri in maglia cremisi, per capire come non si possa parlare di una nicchia, ma di un settore che con 6 titoli mondiali, 24 europei e ben 111 nazionali è tra i più titolati e vincenti della Polizia di Stato.
Il gruppo sportivo Fiamme oro motociclismo di Milano è incardinato nel locale Compartimento della polizia stradale ed è diretto dal vicepresidente vicario Simonetta Lo Brutto che si avvale della collaborazione di un coordinatore, Gianangelo Croci (due volte campione europeo, 4 mondiali a squadre e 4 titoli italiani ne