Umberto Galimberti

Stato

CONDIVIDI

Nell’Antigone, Sofocle racconta che Creonte, sovrano di Tebe, vieta la sepoltura a Polinice in quanto traditore della patria. Antigone, sorella di Polinice, disattende il divieto e seppellisce il fratello. Creonte, in base al principio che le leggi dello Stato devono prevalere sui legami di sangue, condanna a morte Antigone che, prima dell’esecuzione, si uccide. Per quanto tragica sia la vicenda e divida i nostri sentimenti, come divise i pareri della popolazione di Tebe, a me pare che Creonte abbia ragione, perché non si può fondare l’ordine dello Stato e i diritti dei cittadini, se poi i legami di sangue disattendono la legge che garantisce diritti e doveri uguali per tutti.

Venendo ai nostri tempi, la domanda che a questo punto sorge è se noi italiani siamo giunti al livello di cittadinanza o siamo ancora al livello di parentela, che privilegia i legami di sangue rispetto alle leggi dello Stato. E qui non penso solo al fenomeno della mafia, che non a caso è composta da “famiglie”, che già nel nome denuncia il primato dei legami di sangue e di parentela sulle leggi dello Stato, ma a quella diffidenza nei confronti delle regole oggettive, che garantiscono la corretta convivenza e l

...


Consultazione dell'intero articolo riservata agli abbonati

01/05/2009