Loredana Lutta

Recessione ed aumento della criminalità

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“Con la crisi cresce la contestazione in Europa”; “Tempo di crisi e di disordini: mentre le economie europee affondano, crescono i timori di agitazioni sociali”; “Confermati i peggiori timori governativi: la recessione alimenta l’impennata della criminalità”. I titoli delle scorse settimane di alcuni tra i più autorevoli settimanali e quotidiani europei sembrano dare ragione a chi vede nel 2009 un nuovo ’68 e preannuncia una primavera “calda” sotto il profilo sociale. La crisi da finanziaria è diventata economica ed è sfociata in disordini in alcune capitali europee mentre, almeno in Gran Bretagna, sembra aver portato con sé un’impennata di rapine e furti.

La gente è scesa in strada per motivi riconducibili alla crisi e alle impopolari decisioni adottate per uscirne. In Islanda, il governo si è dimesso, schiacciato dalle proteste contro inflazione, disoccupazione e il forte indebitamento del Paese. Qualche giorno prima, per difendere il primo ministro Geir Haarde dal lanci
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01/01/2009