a cura di Anacleto Flori

Fiamme oro, sport in festa

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Roma. La sala dell’ Auditorium di Santa Cecilia insolitamente piena di oltre 300 atleti in tuta cremisi e scarpe da ginnastica, vibra di tensione come prima di una gara importante. Ma basta un attimo per trasformare in una gioiosa festa il 1° Raduno nazionale delle Fiamme oro, tenuto a battesimo da un presentatore d’eccezione, il direttore di RaiSport Massimo De Luca.
«Oggi la sicurezza si realizza non soltanto con l’attività operativa e investigativa – ha voluto ribadire il capo della Polizia Antonio Manganelli, rivolgendosi con l’affetto di un superallenatore verso i suoi ragazzi e le sue ragazze cremisi – ma anche con la cultura della legalità. E chi meglio dello sportivo la incarna? Il rispetto delle regole fa parte del suo pane quotidiano».  Ecco dunque poliziotti operativi e atleti delle Fiamme oro accomunati dalla stessa voglia di realizzare l’obiettivo, di vincere nella legalità, a prezzo del sudore e della fatica.
Ma agli sportivi piace sentire i muscoli indolenziti, come ricorda Livio Berruti, campione Fiamme oro di velocità alle Olimpiadi di Roma nel 1960. «Lo sport è masochismo organizzato. Insegna a soffrire per superare i propri limiti. Insegna anche l’uguaglianza: non vi sono discriminazioni di razza, religione, censo, credo politico. In più lo sport ti permette di comprendere i giovani». Ed è con questo spirito di passaggio del testimone alle nuove generazioni che insieme a Berruti sono intervenuti il nuotatore Carlo Pedersoli (in arte Bud Spencer) e il pentatleta Daniele Masala, che hanno portato gran lustro al gruppo sportivo della polizia, il primo negli anni Cinquanta e il secondo negli anni Ottanta. La cerimonia ha voluto, però, celebrare tutti gli atleti presenti in una straordinaria continuità, passando dagli eroi del passato a quelli di oggi. Ecco infatti salire sul palco Vezzali, Cammarelle, Russo, Minguzzi e D’Aniello, reduci dalle vittorie entusiasmanti a Pechino 2008 per premiare gli altri colleghi delle Fiamme oro e i direttori tecnici che portano a casa risultati importantissimi per puro amore dello sport, lontano dai riflettori dei media.

La centenaria
Parma. Tutto ebbe inizio nella primavera del 1908, con quei cinquanta giorni di sciopero indetti dalla Camera del lavoro e una lunga serie di disordini e di scontri tra operai, braccianti e forze dell’ordine che infiammarono la città emi

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01/01/2009