Umberto Galimberti

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La polemica è nota. Le emittenti televisive si finanziano tramite la pubblicità, per cui la proposta di abolire la pubblicità propone nei fatti di abolire l’emittenza. Ma l’abolizione dell’emittenza è una riduzione dell’informazione, quindi anche la democrazia è pagata dalla pubblicità. Questo ragionamento non sarebbe demenziale se tutte le parole restassero al loro posto. Ma così non è.
C’è infatti ancora qualcuno convinto che esistano le cose al di là delle parole? Che esista un mondo al di là della descrizione del mondo? L’informazione è una parola che non sta al suo posto, perché nel mondo dei media l’informazione è costruzione. Non solo perché i grandi condottieri del mondo non esisterebbero se i media non ce li proponessero di continuo, ma perché un enorme numero di azioni non verrebbero compiute se il mezzo televisivo non ne desse notizia.
Oggi il mondo accade perché lo si comunica, e il mondo comunicato è l’unico che abitiamo. Prima dei piccoli spot che interrompono i film, c’è questo ...


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01/12/2008